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Elettrosmog: “test delle comete” rivela i danni

E' un test nel sangue utilizzato dai ricercatori dell'Università Cattolica per valutare le radiazioni elettromagnetiche degli elettrodomestici. I danni possono essere temporanei.

di Daniela Romanello

Un test nel sangue mostra i danni alle cellule da onde elettromagnetiche. Si chiama ‘test delle comete’ e viene usato dai ricercatori dell’Universita’ Cattolica per valutare gli effetti delle Elf (extremely low frequency), le radiazioni elettromagnetiche generate da lavatrici, phon, frullatori, tv e rasoi elettrici. I ricercatori hanno scoperto, cosi’, che le onde accelerano la proliferazione cellulare e, in base alla dose, danneggiano il Dna delle cellule, anche solo temporaneamente. ”La postulata associazione tra elettrosmog e cancro – sottolinea il professor Achille Cittadini, direttore del Centro di ricerche oncologiche Giovanni XXIII – solleva grande preoccupazione e rende particolarmente interessante lo studio del ruolo delle Elf nei processi di cancerogenesi, strettamente correlata ad alterazioni che si verificano nel materiale genetico di una cellula”. ?Per questo -aggiunge- e’ importante stabilire se le Elf siano in grado di determinare un danno al Dna”. Il test delle comete rappresenta un nuovo test citogenetico, ”la cui applicazione sembra essere molto promettente in questo settore di ricerca”. Si tratta di un metodo relativamente rapido e particolarmente sensibile per valutare la presenza, in un singolo nucleo cellulare, di alterazioni primarie del Dna, un danno non necessariamente permanente. L’immagine della cometa viene acquisita microscopicamente e poi sottoposta ad analisi computerizzata per la misura del rapporto tra lo spostamento del materiale genetico del nucleo, o ‘testa’ della cometa, e della ‘coda’. ”Il nostro studio -spiega Cittadini- e’ stato condotto in modo da valutare preliminarmente gli effetti delle Elf ‘in vitro’ su colture di diverse linee cellulari: una normale, una immortalizzata e una tumorale. In tutte e tre le linee e’ risultato evidente un incremento della velocita’ di proliferazione cellulare durante l’esposizione alle Elf”. Quindi l’elettrosmog, spingendo le cellule a proliferare, puo’ risultare benefico in alcune circostanze (riparazione di ferite etc.), ma anche nocivo, qualora l’effetto ‘colpisca’ cellule gia’ indirizzate alla proliferazione neoplastica. ”A questo dato – conclude Cittadini – si aggiungono i risultati ottenuti con l’applicazione del test delle comete, il quale rivela la presenza di un danno dose-dipendente al Dna”.


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