Cultura

Elettricità. Costerà fino a 90 euro in più per famiglia

Dal 2003 la luce costerà di più, ma per le famiglie con alti consumi arriveranno maxi-sconti sulle bollette. Lo sostiene uno studio Flaei-Cisl

di Ettore Colombo

Dall’anno prossimo, la luce costera’ di piu’, ma per le famiglie con alti consumi arriveranno maxi-sconti sulle bollette. Sara’ questo, in estrema sintesi, l’effetto della riforma tariffaria che l’Autorita’ per l’Energia elettrica presentera’ a breve. Secondo uno studio della Flaei,- il sindacato degli elettrici della Cisl elaborato sulla base dei dati dell’Authority e presentato in un recente convegno- le nuove tariffe in vigore dal 1 gennaio 2003 faranno crescere le bollette da un minimo di 10 a un massimo di 90 euro (180mila delle vecchie lire) con aumenti che vanno dal 2 al 400%. Per il consumatore medio si trattera’ di un incremento di circa il 30%. Per la precisione del 29,93%. Per chi ha consumi piu’ alti, pero’, sono previsti risparmi consistenti che aumentano man mano che gira il contatore arrivando, da un minimo di 2 euro, fino a 370 euro l’anno. Insomma, chi piu’ consuma meno spende come accade gia’ all’estero. Gli aumenti riguardano circa 15 milioni di famiglie, quelle cioe’ con consumi da zero a 3 mila Kwh mentre le riduzioni scattano per la soglia compresa tra i 3 mila e gli oltre 7 mila Kwh che interessano oltre 6 milioni di nuclei familiari. L’abrogazione delle attuali tariffe D2 e D3, e cioe’ le tariffe relative all’utenza, e l’introduzione della tariffa D1 decisa dall’Authority dell’energia per eliminare una serie di sussidi incrociati, non dovrebbe comunque toccare le famiglie disagiate. Oggi c’e’ la fascia sociale che pero’ ha maglie molto lente e non e’ escluso che possa essere abolita e sostituita con sussidi diretti. Una proposta in questo senso e’ venuta la scorsa settimana dal vice ministro dell’Economia Mario Baldassarri. Nuove proposte verranno anche dal sindacato che per bocca di Arsenio Carosi, segretario degli elettrici della Cisl, annuncia uno studio con le indicazioni per dare copertura economica alle famiglie meno abbienti. Per Carosi ”la riforma disegnata dall’Authority va bene, ma ci sono punti critici. L’indicatore di situazione economica non basta, bisogna tener conto anche dei componenti della famiglia” sostiene. Soprattutto, il sindacato chiede una ‘scrematura’ credibile della fascia sociale: ”oggi e’ troppo ampia: e’ impensabile che in Italia ci siano quasi 18 milioni di famiglie indigenti” taglia corto Carosi. Piu’ nel dettaglio, ecco come dovrebbe cambiere la ‘geografia’ delle bollette, a seconda dei consumi, dal 1 gennaio se la riforma delle tariffe entrera’ in vigore. Per consumi fino a 500 kwh con una potenza impegnata di 3 kw corrisponderanno aumenti in bolletta di circa 65 euro, il 286%. Se la potenza installata e’ di 1,5 kwh (e’ il caso di poche famiglie) pero’, gli aumenti arrivano al 408% per circa 50 euro sulla bolletta. Nella fascia da 500 a 1000 Kwh, l’aumento previsto e’ di 79 euro che diventano 87 per consumi da 1000 a 1500 kwh e crescono a 88 euro per consumi fra 1500 e 2000 kwh. Oltre quella soglia, inizia una graduale riduzione degli aumenti. Per arrivare ai veri e propri ‘sconti’, pero’, occorre superare la soglia ‘fatidica’ dei 3000 kwh l’anno: si parte da una riduzione di 2,5 euro (-0,6%) per arrivare, oltre i 7 mila Kwh, a sconti di 358 euro, il 25% del totale.


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