Ogni elezione porta con se un’innovazione, anche tecnologica, nel modo di fare politica, nel modo di fare informazione sempre più in diretta di ciò che sta accadendo in tempo reale. Parte dell’analisi ora viene fatta anche sui social network. I dati a disposizione aumentano con i profili dei singoli utenti di twitter e facebook, che a loro volta vengono studiati, catalogati, incasellati e rappresentati da infografiche e mappe. L’election day di questa notte sarà un’altra tappa di avvicinamento alla sublimazione del dato, al riempimento di conoscenza dell’evento che non avrà eguali nella storia. O almeno sarà così fino alla prossima elezione. E l’Italia? Da qui assisteremo guardando dal basso verso l’alto tutte queste innovazioni.
C’è la control room di Yahoo, il “pool tracker” della BBC, mentre su twitter c’è la Political Engagement Map che mostra i ‘tweet’ dei due canditati che hanno ottenuto maggiore coinvolgimento degli utenti. Su facebook, oltre all”infografica dell’HuffPost (con i dati di Microstratey) che ha analizzato il gusto di 535mila supporter di Obama e di 172mila di Romney, c’è la storia delle elezioni americane in tempo reale raccontata attraverso facebook. Il New York Times sta “instagrammando” le elezioni con uno storify delle foto provenienti direttamente dai seggi.
C’è poi Giorgio. Giorgio Uboldi (ndr il grassettato non è un errore di editing, guardate il suo sito). Ora è a Beirut. Scopro la sua mappa su un tweet di un amico (americano) in comune e lo contatto. Giorgio è un designer milanese di 25 anni. Aldilà di ogni possibile retorica sui talenti sprecati, sui cervelli in fuga, etcetc, leggete cosa ha da dire:
25 anni e già fai mappe interattive: chi sei?
Sono solo un designer che è grato a quegli smanettoni che rilasciano i loro lavori liberamente e fanno giocare anche a me che di programmazione ho ancora tanto da imparare. Sono della filosofia #askgoogle
Cos’è il Density Design Research e a cosa stai lavorando in questo momento?
Il Density Design Research Lab. è una bellissima realtà fatta da bellissime persone del Politecnico di Milano specializzata in data visualization che sforna sempre dei lavori validissimi #vederepercredere #sapevatelo #leccata. Ora sto lavorando alla mia tesi magistrale su visualizzazione e digital humanities #choosy
Perché una mappatura di twitter dell’election day?
Se devo essere sincero il tutto è nato da una sera di procrastinazione e dalla voglia di sfruttare un’ottima occasione come le elezioni per cercare di dare un senso ai dati del social network più influente politicamente parlando #procrastinationispower
Cosa potrebbe “uscire” da questa rappresentazione?
Per adesso si sta confermando quello che già pensavo. Twitter è pro Obama e quindi penso che fino alla fine i “match” della mia visualizzazione saranno tutti a suo favore. Penso che alla lunga si noterà anche una netta distinzione territoriale #Texasneverdie
Potremmo riproporre questa rappresentazione per le prossime politiche in Italia? E quali differenze potrebbero esserci con gli USA?
Certo! Sarà curioso vedere se i leghisti twittano solo da sopra il Po, se i grillini ci invaderanno e se il PD sarà capace almeno di scegliere un hashtag comune per la campagna elettorale. Quello che è sicuro è che non ci saranno più le sue barzellette #ciaosilvio.
Ultima: chi vince?
Obama #hope
Guardate cosa ha fatto Giorgio
Continuo a seguire l’incessante aggiornamento di tutti i possibili social network, le dirette di ogni singola emittente e di ogni testata online, ma…ora penso a domani mattina, quando tutti gli anchorman avranno le cravatte in disordine e le camicie sgualcite, la voce rotta dalla stanchezza di ore su ore notturne di lavoro. Penso a quando blogger e analisti di social media avranno finito le loro dirette devastati da miliardi di tweet letti e scritti a lume di pc (o mac). E poi invece penso alla programmazione “ordinaria” delle vite di chi si sveglia e che dovrà andare a lavorare. E non saprà nulla di tutto quello che è successo questa notte. Non conoscerà i dati, le proiezioni, i numeri dei Grandi elettori e le considerazioni a caldo dei follower di perdente e vincitore. E che magari accenderà il computer dell’ufficio e che al collega, che invece ha seguito ogni diretta, mappa e tweet, chiederà riposato: “chi ga vinto”?
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