Welfare

Egitto: omosessuali rischiano fino a 5 anni di carcere

Riprende il processo a 52 egiziani accusati di pratiche omosessuali. Senza nessuna organizzazione egiziana per i diritti dell'uomo presente in tribunale

di Paolo Manzo

Riprende oggi a Il Cairo il processo ai 52 egiziani accusati di pratiche omosessuali. L’udienza si è aperta alla presenza dei rappresentanti delle ambasciate statunitense, canadese, belga, danese e svizzera ma nessuna organizzazione egiziana per i diritti dell’uomo ha inviato osservatori.

Gli accusati erano stati arrestati l’11 maggio al Cairo su una barca trasformata in discoteca. Giudicati da una corte speciale i cui verdetti sono inappellabili, rischiano sino a cinque anni di prigione.

La maggior parte è accusata di “fare delle pratiche omosessuali un principio fondamentale del proprio gruppo per creare dissensi sociali, e di essersi dati alla depravazione con altri uomini”.

Pur non essendo l’omosessualità è tra i crimini sessuali evocati dalla legge egiziana, basata sulla legge islamica, i giuristi egiziani hanno invocato le leggi egiziane che incriminano le pratiche che offendono il buoncostume.

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