Non profit

Egitto, gli ostaggi sono liberi

Ecco i retroscena del rapimento raccontato dai giornali in edicola:

di Franco Bomprezzi

Sono liberi i turisti europei, fra cui cinque italiani, rapiti in Egitto. La notizia arriva dal ministro degli esteri Frattini poco prima di mezzogiorno e toglie di colpo le pesanti preoccupazioni sulla sorte dei sequestrati che erano aumentate dopo il blitz dei soldati sudanesi con l’uccisione di sei rapitori. Ecco come i giornali italiani hanno seguito nell’edizione di oggi questo drammatico episodio.

Lo scontro a fuoco fra soldati sudanesi e alcuni rapitori dei turisti europei fra cui 5 italiani sequestrati in Egitto è l’apertura del Corriere della Sera di oggi. La Farnesina assicura: nessun connazionale coinvolto. Mentre nello scontro sarebbero morti 6 dei rapitori. Sempre secondo fonti sudanesi altri due rapitori sarebbero stati arrestati e gli ostaggi sarebbero in un nascondiglio in Ciad vicino al confine col Sudan. Dall’Italia non arriva nessuna conferma. Critico il governo di N’Djamena. «Il Sudan fa un gioco sporco i sequestrati non sono qui». Ore d’ansia per i parenti dei rapiti. Il figlio di Michele Barrera: «Non so come spiegarlo ai nipoti». Il fratello di Lorella Paganelli: «In questi casi o va tutto bene, o finisce in tragedia». Fiorenza Sarzanini, sempre ben informata, firma il pezzo sui retroscena del blitz. Scrive la giornalista: «la sensazione è che Khartoum stia tentando di far saltare il negoziato. Il motivo appare evidente, visto che in ballo c’è un riscatto di almeno 6 milioni di dollari: impedire che i gruppi di predoni – presumibilmente collegati con i ribelli del Darfur e con altre fazioni di guerriglieri – abbiano la possibilità di finanziarsi e dunque di acquistare armi». «E adesso bisognerà attendere un nuovo contatto, non escludendo la possibilità che i prigionieri siano già passati di mano».

«La soluzione sembrava vicina e invece la trattativa è saltata. Perché?». Ruota attorno a questa domanda il servizio di due pagine che oggi la Stampa dedica al fallito blitz del Sudan per liberare i turisti rapiti in Egitto una decina di giorni fa, tra cui cinque italiani. A porre la domanda è la parente di uno dei rapiti, ma ad approfondirla è l’inviato al Cairo Guido Ruotolo con un bel pezzo sul ruolo dei Paesi coinvolti in questa vicenda, in particolare il Sudan. «Ieri è successo quello che in molti speravano non accadesse» scrive Ruotolo, «uno dei Paesi coinvolti nel maxisequestro di cittadini tedeschi, italiani, romeni ed egiziani, il Sudan, ha tentato il blitz». Secondo le informazioni ottenute dal giornalista, «il governo di Karthoum sta remando contro sin dal primo momento». Il governo sudanese dice che a rapire i turisti sono stati guerriglieri del Darfur, e/o del Movimento di liberazione sudanese. Sta di fatto che questo blitz ha peggiorato le cose. Fino a sabato fonti diplomatiche italiane dicevano che la trattativa era ormai «in discesa». Poi il Sudan ha tentato la prova di forza. «E questo, evidentemente, per far saltare il tavolo delle trattative» scrive Ruotolo, «tavolo al quale non partecipa». Pare insomma che i turisti siano finiti in un gioco più grande di loro, di difficile soluzione.

Cronaca ampia su Repubblica e titolone in prima: “Turisti italiani, uccisi sei rapitori”. Renato Caprile descrive il blitz dei sudanesi e sottolinea che la Farnesina usa molti troppi condizionali. Intanto “La Farnesina stava per pagare il riscatto”: nelle ore prima dell’assalto pare si stesse raggiungendo un accordo per pagare il riscatto per gli ostaggi italiani. A pagina 3, “I parenti avvisati dai giornalisti : «Ora abbiamo davvero paura»”. La notizia è arrivata a Torino alle 17,30; i familiari sono stati prima informati dai giornalisti poi dalla televisione. così Davide Dematteis, figlio della 68enne Mirella De Giuli: «Per adesso notizie certe non ce ne sono… Hanno detto che bisogna ancora aspettare. Mia madre è una donna forte, è rimasta vedova giovane con due figli da educare, ma arrivati a questo punto, dopo così tanti giorni, non so come possa reagire psicologicamente a questa situazione. Spero stia bene, ma finché non la vedo arrivare con i miei occhi non credo più a niente».  Insomma lo stato d’animo è di attesa e il tentativo è quello di restare calmi.


Il Giornale tiene alta l’attenzione sugli italiani rapiti. E’ a loro che dedica la foto di copertina. Il servizio a pag. 9. Il Governo del Sudan parla di una sparatoria  in cui sono stati ammazzati i banditi. Nessuna notizia degli ostaggi. La Farnesina: «Non coinvolti nel conflitto a fuoco». Un box ripercorre le tappe della vicenda che ha preso le mosse il 19 settembre. I parenti sono, a quanto pare, tenuti all’oscuro: «nessuno ci dà notizie, sappiamo tutto dalla tv». Una curiosità. Il Giornale sottolinea il ruolo mediatico della tv Al Jazeera che ha gestito il flusso delle informazioni. Ciò di solito accade  per i fatti legati al terrorismo islamico. Quindi il quotidiano diretto da Mario Giordano  riflette: «le dinamiche di questa vicenda  sono sempre più simili  a quelle del terrorismo».

E inoltre sui quotidiani di oggi:

5 per mille
Il Sole 24 Ore – Affari italiani: articolo sul documento dell’Agenzia delle Entrate sul 5 per mille (uscito il 5 settembre…) e sempre sul 5 per mille articolo di Roberto Museo del CSVnet sul ricorso collettivo. Esame di bilancio per Icei, che annuncia il raddoppio delle entrate, e spalla dedicata a Cittadinanzattiva che vara la valutazione civica, ovvero l’audit che valuta politiche e servizi pubblici in base a indicatori messi a punto dagli utenti dei servizi stessi.

Evasione fiscale
Italia Oggi – Il decreto legge 112 fatto l’estate scorsa, sta entrando nella sua applicazione. Cosa significa? Che i comuni si alleano con il fisco e che essi, i comuni, andranno alla caccia di falsi poveri, residenze fittizie e immobili non dichiarati. Sono moltissimi  gli  enti  locali infatti, dice testualmente l’articolo (il comune bussa all’evasore)  che stanno scaldando i motori in attesa che il garante della privacy sblocchi il provvedimento che definisce le modalità di trasmissione telematica delle informazioni rilevanti che riguardano in particolare dati sulle residenze fittizie all’estero e l’evasione immobiliare. La lotta all’evasione fiscale occupa le prime 5 pagine di Italia Oggi.

Tassa sulla pioggia
La Repubblica – Pezzo di Giuseppe Caporale (richiamato  in prima e poi alla 18):  “Servono soldi, tassiamo la pioggia”: a Ravenna l’Ato, ente pubblico territoriale che si occupa delle reti idriche, ha istituito il costo di gestione delle fognature delle acque bianche, cioè in pratica la pioggia. I consumatori sono sul piede di guerra. L’assessore regionale Emilia Romagna, Livio Zanichelli, si è schierato con l’Ato («i costi per lo smaltimento delle acque meteoriche devono essere computati nella tariffa del servizio idrico integrato») mentre Gianluca Dradi, assessore all’ambiente del comune di Ravenna ricorda che l’Ato ha agito sulla base di una legge regionale…

Cani al guinzaglio
Italia Oggi – Notizia per gli amanti dei cani: a pag. 10 un’anticipazione di una ordinanza del ministero del welfare: ci sarà l’obbligo del guinzaglio per tutti i cani a passeggio per le strade cittadine.

Talebani
Il Giornale – In copertina “il ritorno dei talebani. Uccisa l’eroina delle donne afghane”.  Fondo di Maria Giovanna Maglie che segue a pag. 19:  “Un sacrificio che è una lezione per l’Europa Addormentata”. Sempre a pag. 19 Gian Micalessin  ricostruisce il ritratto di Malalai Kakar, poliziotta ma anche “operatrice sociale” perchè aiutava le donne in ospedale e quella abbandonate dai mariti.

Profughi somali
Corriere della Sera – Un’altra sconvolgente tragedia ha colpito i profughi in fuga dalla Somalia in perenne guerra civile: 53 profughi diretti nello Yemen sono morti dopo 18 giorni alla deriva: dopo un guasto al motore gli scafisti hanno abbandonato l’imbarcazione fingendo che sarebbero tornati. Ne parla l’inviato a Mombasa del Corriere Massimo Alberizzi a pag 16.

L’Austria a destra
La Repubblica – Richiamo in prima e pagina (11) alle elezioni austriache: “Austria, è il trionfo dell’estrema destra”. Andrea Tarquini da Vienna racconta l’esito delle elezioni (ultraconservatori al 30%; xenofobi e antieuropei). Formare un governo senza il partito diretto da Heinz Strache (che punta alla Cancelleria e lo ribadisce in una intervista di spalla) sarà molto difficile sottolinea l’inviato; i socialdemocratici mai così in basso.

Paul Newman, l’umanitario
la Stampa – Intervista a Leonardo di Caprio che dice: «Nel nostro mondo molti, non appena raggiungono il successo, perdono la loro bussola morale. Non è stato il caso di Paul Newman, uno che ha sempre saputo mantenere privata la vita privata e che, allo stesso tempo, non ha mai rinunciato a occuparsi dei problemi del mondo». Pochi giorni fa un’indagine su i divi di holliwood e impegno umanitario ha rivelato che, nonostante Brad-Agelina siano i più sovraesposti mediaticamente, c’era chi faceva di più senza farlo sapere. E Newman era in testa alla classifica. Ha riversato parte dei suoi guadagni in diverse fondazioni tra cui la ‘Newman’s own’, creata nel 1982, i cui ricavati (oltre 200 milioni di dollari quest’anno) vengono devoluti per scopi umanitari.


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