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Egitto-elezioni 2005: una donna sfida Mubarak

E' la scrittrice e femminista egiziana, Nawal Sadawi, candidata alla presidenza della Repubblica per le elezioni del 2005 in competizione con l'attuale capo dello Stato

di Paolo Manzo

”Il mio è soltanto un gesto di sfida, so che non potrò mai vincere. In primo luogo perchè da noi l’elezione del presidente è indiretta: a sceglierlo è il Parlamento, con una maggiornaza dei due terzi. E il partito di Mubarak ne controlla il 90 per cento dei seggi”. Lo dichiara in un’intervista a ‘La Stampa’ la scrittrice e femminista egiziana, Nawal Sadawi, che si è candidata alla presidenza della Repubblica alle prossime elezioni del 2005 in competizione con l’attuale capo dello Stato, Hosni Mubarak. Sadawi spiega che si è candidata ”per rompere con la stagnazione in cui versa l’Egitto. Il Paese è ormai paralizzato da questo monolitismo determinato dalle leggi d’emergenza in vigore dall’epoca dell’assassinio di Sadat, cioè un quarto di secolo fa”. ”La nostra società civile – sottolinea la scrittrice – è ormai moribonda a causa delle restrizioni poliziesche. Hanno per esempio chiuso l’associazione femminile che giudavo nel 1991 perchè avevamo protestato contro la prima Guerra del Golfo, e si continua a rinviare la causa giudiziaria per non riaprirla”. ”La mia canditatura – racconta Nawel Sadawi – è stata oggetto di una controversia teologica tra lo sceicco dell’università islamica di Al Azhar, che era a favore, e il mufti, il massimo giureconsulto del Paese, scandalizzato per il fatto che una donna aspiri a diventare il presidente dell’Egitto”. La scrittrice illustrando il suo programma elettorale spiega che ”prima di tutto bisogna fondare uno Stato laico nel vero senso della parola. Eliminare ogni riferimento alla shariaa, alla legge islamica, nelle nostri leggi e nella nostra Costituzione”. ”La religione – conclude Sadawi – viene utilizzata dal potere per scopi politici. Occorre invece separare le due cose. Occorre rendere tutti i cittadini uguali davanti alla legge, siano esi musulmani o cristiani”.


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