Volontariato

Effetto Bové sul Roquefort

Grazie al leader della Confédération Paysanne boom del formaggio francese

di Giampaolo Cerri

Il numero di allevatori di capra nella regione di Roquefort è diminuito solo del 10% contro una media nazionale del 42% fra il 1998 e il 2000. Il segreto è il formaggio reso celebre dalle plateali dimostrazioni di José Bové contro McDonald, culminate due anni fa nello “smontaggio” di un ristorante americano nel capoluogo Millau (e costate al leader antiglobal e ad altri quattro contadini, una dura condanna nella primavera scorsa). La pubblicità resa dalla vicenda al formaggio è stata tale che le industrie casearie che lo producono hanno investito 30 milioni di franchi per incentivare gli allevatori. Si tratta dell’ammontare dei dazi supplementari (+100%) imposti dagli Stati Uniti e che scatenarono la protesta. La Confedération comunque non si accontenta e ancora pochi giorni fa (il 12 agosto) ha manifestato a Millau chiedendo al governo aiuti per l’agricoltura della regione, strozzata dalla nuove sanzioni americane. “E non si tratta solo del formaggio”, hanno spiegato i sindacalisti il 16, incontrando i rappresentanti del governo, “anche la mostarda, il fois gras, le eschalotes sono vittime dei superdazi Usa”. Intanto a Roquefort-sur-Soulzon, 700 abitanti, paese natale del José nazionale (anzi, sempre più internazionale), si sta conoscendo un fenomeno nuovo: il turismo. Sono ormai migliaia i francesi che arrivano nel piccolo borgo per conoscere il formaggio e, assicurano all’Ufficio turistico, “per vedere dove vive Bové”.


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