Cultura
Educazione musicale? Un motore di inclusione che ha bisogno di una rete per decollare
Presentata la ricerca “Indagine sull'educazione musicale per i ragazzi tra gli 8 e i 13 anni sul territorio milanese” curata da Fondazione Milano, Fondazione Cariplo e Innovation Team di MBS Consulting che ha intercettato 59 realtà educative della città. La grande criticità sono le risorse
Numerosi professionisti, insegnanti, educatori, esperti che operano in campo musicale hanno partecipato al Convegno che si svolto oggi presso l'Auditorium Lattuada di Milano.
Il Convegno, intitolato Sostenere l'educazione musicale, ha presentato i dati della ricerca che la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Fondazione Milano, ente formativo di grande tradizione nei campi della cultura e delle arti performative, con il contributo di Fondazione Cariplo, da sempre impegnata nel sostegno di progetti educativi, ha condotto sui bisogni, le attività e le prospettive della formazione musicale per i giovani dagli 8 ai 13 anni nel territorio milanese. La ricerca ha coinvolto le scuole e le istituzioni educative musicali pubbliche e private cittadine. L’indagine è stata condotta dalla società di ricerca Innovation Team – Gruppo MBS Consulting.
All’evento di presentazione dei risultati hanno partecipato personalità delle istituzioni pubbliche, educative, e della cultura musicale: Laura Galimberti, Assessore all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano; Marilena Adamo, Presidente di Fondazione Milano Scuole Civiche; Andrea Rebaglio, Vice Direttore Area Arte e Cultura di Fondazione Cariplo; Enea Dallaglio, Amministratore Delegato di Innovation Team; Andrea Rapaccini, Presidente di MBS Consulting; Luigi Berlinguer, Presidente del Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della musica; Andrea Melis, Direttore della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado; Ciro Fiorentino, Presidente di SIEM (Società Italiana Educazione Musicale) e coordinatore scuole a indirizzo musicale Ufficio Scolastico Regionale Lombardia; Daniele Biccirè, Presidente di SIEM Milano; Carlo Delfrati, Saggista e docente di metodologia della didattica musicale.
In conclusione, nella sezione riservata alle buone pratiche, il Comitato Scientifico del Convegno Sostenere l'educazione musicale ha segnalato sei scuole che si sono distinte per la creatività metodologica nell'insegnamento: gli Istituti IC Calasanzio SMS “G. Negri”, l'IC Cuoco-Sassi-Verdi, Associazione Mondomusica, Associazione Musica XXI, Associazione Ottava Nota e Associaizone Song.
I responsabili delle scuole di musica menzionate insieme al Comitato Scientifico
La ricerca
La ricerca “Indagine sull'educazione musicale dagli 8 ai 13 anni sul territorio milanese” è nata con l’obiettivo di valutare la situazione attuale della formazione musicale e lanciare al settore nuove e più ambiziose sfide, e rappresenta in modo dettagliato lo stato e le esigenze nella fascia preliminare all’istruzione superiore: una fase cruciale nel percorso educativo, non solo per coltivare le abilità musicali dei giovani, ma per contribuire alla loro crescita culturale globale. Fare amare la musica ai piccoli è infatti la condizione per avere un pubblico di adulti appassionati e dotati di senso critico, anche solo come spettatori.
La musica è poi occasione di integrazione e scambio culturale fin dalla più tenera età.
L'aumento delle iscrizioni alle istituzioni musicali testimonia inoltre la crescita della domanda e dell’attenzione delle famiglie. L’indagine evidenzia quindi il fabbisogno, nel sistema educativo musicale milanese, non solo di risorse finanziarie e tecniche, ma anche e soprattutto di sostegno per rafforzare la cooperazione con gli enti pubblici, le attività del terzo settore e le imprese.
Sono 59 le istituzioni pubbliche e private nella città di Milano (4 scuole primarie con progetti musicali; 27 scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale; 28 iniziative musicali private con attività di formazione per l’età 8-13), ma la richiesta è persino superiore ai posti disponibili, e le spese da affrontare non sempre contenute. Servono senz'altro un continuo aggiornamento degli insegnanti, attrezzature più efficaci, e soprattutto risorse economiche. Dall'indagine condotta emerge poi, nel sistema educativo e formativo musicale, una forte frammentazione territoriale (centro e periferia) che andrebbe superata in nome di un sistema più unito e coerente: "un ecosistema musicale" raccordato orizzontalmente e verticalmente, anche sul terreno dei curricola di studio, che si rivela vitale e strategico per la vita musicale nel nostro Paese.
Vincente si rivela quindi il modello di "filiera", dall'educazione di base fino ai corsi di Alta Formazione Artistica e Musicale, che tenga conto delle esigenze e delle vocazioni dei singoli così come delle istituzioni che rispondono a ogni livello alla richiesta proveniente dal territorio, sulla base di uno schema a rete che possa arricchire la formazione e supportare poi l’inserimento lavorativo.
In questo quadro, ciò che oggi, nel corso del Convegno, è stato posto all’attenzione dei presenti, rappresenta soprattutto un appello all’impegno da parte delle istituzioni pubbliche e private, degli studiosi, e degli operatori del settore, perché sostengano nuovi modelli e nuove prospettive per l’educazione musicale.
Nuovi modelli, ma con una fattibilità reale: si parte da Milano per proseguire oltre.
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