Formazione

Educazione: la sfida del futuro

Un appello di Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia: "Milioni di bambini vedono negato il diritto all'educazione, aiutateci ad aiutarli". Al via la campagna

di Redazione

Aperte le scuole. Bambini e genitori vivranno l?emozione del primo giorno. Loro, i piccoli, si ritroveranno a fare i conti con nuove regole sociali, tanti coetanei con cui mettersi in relazione, un mondo di conoscenze da scoprire. I genitori avranno chiaro che, per i loro figli, comincia una fase cruciale: l?inizio di un cammino di formazione che dovrebbe garantire a tutti i bambini la possibilità di svilupparsi e trovare il giusto posto nella società.

Benvenga dunque l?emozione del primo giorno, perché è vero: la scuola è una straordinaria opportunità di vita e conoscenza. E non a caso, quello all?educazione, è un diritto sancito dalla Convenzione Onu sui Diritti dell? Infanzia e Adolescenza.

Eppure nel mondo, ancora oggi, milioni di bambini vedono negato questo loro fondamentale diritto, specialmente nei paesi in guerra, o quelli che ne sono appena usciti con il tessuto sociale devastato, le scuole distrutte, gli insegnati arruolati o periti in combattimento.

Non potrà andare a scuola Mohamad, libanese, perché la guerra ha anche distrutto 50 edifici scolastici e ne ha reso inagibili, solo nel Sud del Libano, quasi 300. E comunque, anche raggiungere una scuola agibile sarà rischioso, per le mine che sono state disseminate e le granate e i missili inesplosi. E come Mohamad non andranno a scuola bambini in Afghanistan, Sudan, Congo, Angola, Cambogia, ma la lista qui sarebbe troppo lunga.

Save the Children, in un Rapporto Internazionale che presenta oggi, 12 settembre, a Roma ha calcolato in oltre 43 milioni i bambini e le bambine nel mondo che non possono andare a scuola perché vivono in paesi in guerra o di post conflitto. Questo numero ci indigna perché significa che per milioni di bambini il presente è drammatico quanto il futuro incerto, segnato dalla mancanza di ogni prospettiva di reale miglioramento. Ecco perché Save the Children ha deciso di mobilitarsi come non mai fino ad ora per far sì che almeno 8 milioni di bambini e bambine che vivono in 20 paesi in guerra, o reduci da conflitti, possano ricevere un?istruzione di qualità, entro il 2010. Questa sfida, che sarà lanciata ufficialmente il prossimo 12 settembre in Italia e in altri 39 paesi, non ha precedenti anche in termini economici: infatti implica un investimento di 450 milioni di dollari.

Tuttavia siamo animati da una grande motivazione: crediamo che l?educazione sia lo strumento principe per riscrivere il futuro di un bambino, tanto più se parliamo di minori in situazioni di guerra o post guerra. E riscrivendo il loro futuro, riscriveremo in parte anche il nostro, perché è sempre più evidente che il mondo è uno e strettamente interrelato: aiutare dunque lo sviluppo di paesi oggi confinati nella povertà è sempre anche migliorare ?nonché rendere più giusto- il nostro futuro di paesi ricchi.

L?educazione garantisce protezione e dà speranza. Permette al bambino di riacquistare un senso di normalità, dopo la guerra. Lo aiuta ad elaborare il trauma subito attraverso attività sociali e creative in uno ?spazio protetto?. L?istruzione permette di salvare giovani vite consentendo di acquisire delle informazioni importanti per la salute. A scuola si impara la diversità e la convivenza. Si acquistano competenze utili al proprio futuro professionale e quindi al reale sviluppo socio-economico del paese in cui si vive.

Ecco perché Save the Children sostiene con forza che l?educazione sia il migliore investimento per il benessere presente e futuro del bambino e della sua comunità.

A questo punto, mi permetto di rivolgere un appello ai lettori: sosteneteci in questa sfida perché solo creando una straordinaria mobilitazione sarà possibile riscrivere il futuro di milioni di bambini. Per sapere attraverso quali iniziative potrete sostenerci, invito tutti a collegarsi al nostro sito (www.savethechildren.it) e a donare subito almeno 1 euro inviando un sms al numero 48587.

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