Formazione
Educazione finanziaria? Rende le donne libere di scegliere
Si chiama Futura ed è il progetto avviato da Save the children, Forum disuguaglianze e diversità e Yolk™, in collaborazione con Intesa Sanpaolo per l’empowerment femminile e l'educazione finanziaria di ragazze e giovani donne di età compresa tra i 13 e i 24 anni. A Venezia, nell'ambito della rassegna Dritti sui Diritti, è stato fatto il punto sulle azioni messe in campo, a partire dai Piani personalizzati di accompagnamento educativo
Bilancio positivo quello del progetto Futura promosso da Save the children, Forum disuguaglianze e diversità e Yolk™ in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L’iniziativa mira a rimuovere concretamente gli ostacoli che impediscono alle ragazze e giovani donne, di età compresa tra i 13 e i 24 anni, di esprimere a pieno titolo talenti, capacità e desideri con un’attenzione particolare al delicato passaggio in cui diventano madri.
Un progetto focalizzato sull’empowerment femminile e l’educazione finanziaria che, a due anni dal suo avvio, vede 300 percorsi attivati a livello nazionale, di cui 100 solo a Venezia dove, nell’ambito della rassegna Dritti sui Diritti, è stato fatto il punto sulle azioni messe in campo, a partire dai “Piani personalizzati di accompagnamento educativo”, della durata media di un anno e mezzo, definiti in base agli specifici bisogni e aspirazioni di ogni ragazza e giovane donna coinvolta.
Donne indipendenti con l’educazione finanziaria
«Le ragazze e le giovani donne coinvolte hanno l’opportunità di imparare nuove competenze che saranno fondamentali per il loro percorso professionale e la loro emancipazione», spiega Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia, «l’acquisizione di strumenti di educazione finanziaria le rende indipendenti e libere di poter prendere decisioni importanti e in grado di investire e di scommettere su se stesse. Aprire un conto in banca, chiedere un mutuo, investire in attività autonome, sono competenze fondamentali che grazie a Futura permettono alle donne di scoprire e seguire le proprie aspirazioni e di cambiare letteralmente la propria vita».
A livello nazionale il 49% di tutti gli interventi messi in campo si concentra nelle azioni rivolte alla ripresa o consolidamento degli studi e l’avvio professionale. Il 27% si rivolge a speranze e aspirazioni, proponendosi di realizzare obiettivi specifici rivolti al raggiungimento dell’autonomia e del benessere attraverso una pianificazione concreta dei propri obiettivi. Il 19% riguarda il benessere emotivo e includono la partecipazione ad attività sportive, culturali, ricreative e, quando necessario, sostegno psicologico. Il restante 5%, rivolto alle relazioni sociali e alle reti di supporto, promuove la conoscenza degli strumenti per esercitare cittadinanza attiva, conoscenza dei luoghi, delle istituzioni, delle possibili reti di supporto sul territorio.
Interventi flessibili per agire su fenomeni complessi
In particolare, nell’area di Venezia, sono stati attivati percorsi rivolti, anche, alle giovani madri che prevedono azioni per il benessere, il contrasto all’isolamento e supporto alla genitorialità, oltre a percorsi di alfabetizzazione informatica e focalizzati sul contrasto ai gap di genere nelle discipline Steam. Per rafforzare l’empowerment femminile, nel solo territorio veneziano, grazie al diretto coinvolgimento delle figure professionali di Intesa Sanpaolo, sono stati attivati per le ragazze e le giovani donne, corsi di educazione finanziaria, per ampliare le loro conoscenze e acquisire strumenti fondamentali per la loro indipendenza economica. Il 50% delle partecipanti a questi corsi sono giovani mamme.
«I dati e le storie raccolte ci dicono che l’intuizione e la scommessa iniziale del progetto Futura erano giuste», sottolinea Silvia Vaccaro del Coordinamento nazionale del Forum disuguaglianze e diversità, «pensare a strategie in grado di contrastare il nefasto intreccio tra disuguaglianze educative e disuguaglianze di genere. Il progetto dà indicazioni precise alla politica, una fra tutte che per agire su fenomeni complessi servono interventi flessibili, capaci sia di partire dai bisogni e dai desideri delle persone per cui sono pensati, sia di adattarsi ai diversi contesti territoriali in cui vanno realizzati».
In generale, tutti i percorsi attivati si sviluppano e consolidano nel lungo periodo, la durata media infatti è di un anno e mezzo con un accompagnamento durante i percorsi, Il 72% dei piani prendono avvio su proposta e grazie alla sinergia con le associazioni del territorio. Il 16% invece in contatto con i servizi sociali e il rimanente 12% con le scuole di diverso ordine e grado.
«Investire sui singoli progetti di vita e sui desideri differenzianti è una scelta preziosissima perché la persona è davvero protagonista, perché sceglie e perché la sua scelta viene riconosciuta. Mi piace pensare alle tante storie di Futura come a tanti romanzi di formazione» spiega Clementina Cordero di Montezemolo, fondatrice e presidente Fondazione Yolk™.
Piani educativi personalizzati
Rivolti a ragazze e giovani che vivono in tre territori caratterizzati dallo svantaggio socio-economico nelle città di Napoli, Roma e Venezia, i Piani educativi personalizzati sono definiti a partire dai bisogni, inclinazioni e aspirazioni specifiche di ciascuna persona destinataria dell’intervento stesso, e prevedono la predisposizione e la fornitura di beni o servizi. Tra gli obiettivi il sostegno al conseguimento del titolo di studio o al reinserimento in un percorso formativo, il percorso di professionalizzazione ed emancipazione, e un sostegno specifico a giovani mamme per l’accesso al mondo del lavoro e la cura dei figli.
Si può sostenere il progetto FUTURA con un contributo concreto attraverso la piattaforma di raccolta fondi di Intesa Sanpaolo, alla pagina www.forfunding.it/progettofutura
La foto di apertura è tratta dal video di presentazione del progetto Futura realizzato da Save the children
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