Formazione
Educatori cristiani tra reale e virtuale
Al via a Brescia, giovedì 8 settembre, il convegno Scholè sul tema: "L'educazione fra reale e virtuale"
di Redazione
Categorie come quelle di “reale” e “virtuale” hanno già esaurito quella funzione di centralità culturale giocata sino gli anni ’90 del secolo scorso? O, piuttosto, si impone una nuova riflessione a partire da tanti fallimenti che tutt’al più hanno lasciato spazio a “programmi deboli” fissati su forme di telepresenza? Come far chiarezza nella confusione che attanaglia soprattutto i giovani e le loro emozioni, fra realtà e virtualità? E la scuola, la famiglia, cosa devono fare? Di questo e altro ancora si parlerà a Brescia.
L’occasione è data da Scholè, un importante convegno promosso dall’Editrice La Scuola, che da decenni accende i riflettori su temi cruciali legati ai processi educativi e scolastici, con risultati apprezzabili non solo per gli addetti ai lavori.
Accade anche con la nuova edizione – il cinquantesimo convegno di Scholè – che si svolgerà giovedì 8 e venerdì 9 settembre al Centro di spiritualità “Mater Divinae Gratiae” di via San Emiliano 30 e richiamerà a Brescia almeno un centinaio di studiosi d’ispirazione cristiana da varie parti d’Italia.
Tema scelto – di grande attualità – “L’educazione fra reale e virtuale”. Al di là del titolo (e delle sottili distinzioni di certi linguisti per cui,sotto certi aspetti, anche il “virtuale” appartiene all’ambito del “reale”: sia indicandoci una maggiore ricchezza d’essere del mondo, sia potendoci trascinare in altre direzioni), vero obiettivo dell’appuntamento – nelle intenzioni dichiarate del segretario generale di Scholè, Luciano Pazzaglia – sarà quello di avviare una riflessione, all’interno del movimento dei pedagogisti di ispirazione cristiana, che aiuti a chiarire quale linee possa e debba assumere l’impegno educativo in un contesto in cui la realtà rischia d’essere ogni giorno di più erosa e sostituita dalla virtualità.
Una riflessione sempre più urgente non solo perché il “virtuale”, forte delle strutture e delle dinamiche di cui può avvalersi, si fa sempre più pervasivo, ma soprattutto perché, a sua volta, il “reale” in sé si va sempre più scomponendo e dissolvendo. In questa prospettiva, insieme ai pedagogisti saranno coinvolti esperti di altre discipline (sociologi, esperti della medialità) che parteciperanno con relazioni e interventi alla tavola rotonda finale.
I lavori saranno aperti la mattina di giovedì 8 settembre dall’introduzione di Luciano Pazzaglia e dal ricordo dei cinquanta incontri di Scholè affidato a Norberto Galli che ne testimonierà la proficua riflessione sullo statuto epistemologico della pedagogia e sull’analisi dei problemi formativi nel contesto sociale e culturale degli ultimi decenni. A seguire due sessioni. La prima, a partire dalle 9,45, presieduta da Giuseppe Bertagna, vedrà le relazioni di Roberto Diodato (“Le categorie di reale e virtuale”) e di Piermarco Aroldi (“Reale e virtuale nei processi socio-culturali dell’odierna società italiana”), alle quali seguirà il dibattito.
Nel pomeriggio, a partire dalle 15, sessione presieduta da Fulvio De Giorgi, con l’intervento di Pier Cesare Rivoltella (“Reale e virtuale a scuola tra apprendimento e didattiche”).
Venerdì 9 settembre, dalle 9,15: tavola rotonda “La pedagogia del virtuale”. Introducono: Giuliano Minichiello (coordinatore), Loretta Fabbri, Floriana Falcinelli, Pier Giuseppe Rossi. A seguire il consueto dibattito e le conclusioni di Pazzaglia.
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