Formazione

Educa, al via il primo festival dell’educazione

Molte organizzazioni aderiscono al Manifesto dei promotori

di Redazione

“Ha senso oggi una manifestazione sull’educazione? E di quale educazione ha senso parlare?“  Con questi interrogativi, Michele Odorizzi, coordinatore del comitato organizzatore di EDUCA, ha aperto oggi il primo dei trenta incontri che per tre giorni animeranno la città di Rovereto. “EDUCA è nata –  ha spiegato Odorizzi – dalla convinzione che l’educazione sia una questione che riguarda tutti e non possa essere confinata solo nei luoghi istituzionali. Deve coinvolgere famiglie, scuole, associazioni e cooperative, università e centri di ricerca.”


Nel Manifesto sull’educazione, punto di partenza per il dialogo, i promotori indicano “l’educazione ad una nuova cittadinanza” come la vera sfida di oggi, una sfida che si declina in 10 ambiti prioritari: dialogo e convivenza, istruzione e scuola, famiglia, comunità educante, educazione civile, ricerca, comunicazione, emancipazione, pace e solidarietà, protagonismo giovanile. 


“Questo decalogo “aperto”  ha sottolineato il professor Franco Frabboni dell’università di Bologna, “si ricollega allo slogan della manifestazione: “passione per il futuro”.  “Ma non c’è futuro, senza passato e senza presente. “ e oggi la politica, secondo Frabboni, sembra aver dimenticato il passato della pedagogia popolare, le esperienze educative italiane che hanno ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo, come quelle di Don Milani e della Montessori.” Non solo, ha aggiunto Frabboni: “Invece di realizzare le strategie sulla conoscenza (Lisbona) e sulla formazione permanente (Bruxelles) indicate nel 200O dall’Unione Europea, la nostra politica parla di grembiulini e voti in condotta; con il risultato, che mentre negli altri Paesi la dispersione scolastica e del 7-8 %, da noi tocca punte del 30%”.


Anche l’onorevole Letizia De Torre, membro della commissione della Camera “scienza, cultura e  istruzione”, sottolinea come oggi sul fronte dell’istruzione si avverta una frattura nel Paese, “bisogna invece che sull’educazione si torni a produrre pensiero e che la società civile ne sia partecipe.”

Un po’ quello cha accade ad EDUCA. Non una manifestazione, ma un vera e propria convocazione, come l’ha definita Riccardo Bonacina, direttore editoriale del settimanale Vita Nonprofit. “Di fronte allo spaesamento prodotto dai forti e continui cambiamenti degli ultimi anni che investono economia, geografia, politica, lavoro, la vera e reale sfida è quella educativa e tutti, anche noi giornalisti, dobbiamo farcene carico”.


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