Cultura

EDITORIA. Questa mattina i funerali di Carlo Caracciolo

Tanta commozione nella chiesa di San Bartolomeo all'Isola Tiberina su cui si affaccia la casa in cui ha vissuto

di Redazione

Davanti a tutto il mondo dell’editoria e della cultura hanno emozionato le piene di affetto e rimpianto  pronunciate, nel corso dell’omelia, da monsignor Vincenzo Paglia, sua vecchia conoscenza: “Siamo consapevoli di perdere un amico, con cui tutti abbiamo passato momenti straordinari, i suoi straordinari sessant’anni dalla Resistenza ai giornali – ha detto – lo perdono gli amici, la famiglia e anche il Paese”. Perché Caracciolo era “un vero gentiluomo”, un uomo pieno di “passione per la libertà e per la vita”, con grande “gusto per il lavoro”, da ricordare “per il suo impegno civile per una società più libera e giusta”.
“Carlo – ha proseguito monsignor Paglia – aveva una concezione alta della stampa e dei giornali, e ci lascia in un momento difficile. Era un po’ amareggiato per come le acque si sono alzate fino al limite di guardia. E con difficoltà intravediamo i rimedi. A noi lascia il compito di continuare la sua opera che ha portato avanti con stile e con passione, portando un contributo unico e forse irripetibile in difesa della libertà di opinione e di stampa”.

Leggi il nostro ricordo di Caracciolo

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