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Editoria: il non profit chiede nuovo decreto su tariffe postali

Un nuovo decreto sulle tariffe postali e una riserva del 10% della pubblicita' istituzionale: ecco le richieste dei Media Non Profit

di Redazione

Un tavolo di concertazione per redigere un nuovo decreto sulle tariffe postali e una riserva del 10% della pubblicita’ istituzionale all’informazione gestita da imprese senza fini di lucro: sono le richieste avanzate oggi dal coordinamento dei Media Non Profit in una conferenza nazionale tenutasi a Roma. Richieste cui hanno assicurato il loro sostegno Paolo Serventi Longhi, segretario della Federazione nazionale della stampa, e i parlamentari Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita (Ds), Alessandro Forlani (Udc), Sergio Bellucci (Prc), Carla Mazzuca (Udeur), Francesco Paola (Italia dei Valori), intervenuti al convegno. ”C’e’ una scarsa attenzione ai processi che stanno coinvolgendo l’editoria a stampa”, ha denunciato Maria Ricci del coordinamento Media Non Profit, un settore che riunisce 110 associazioni e 6.000 testate. ”Proponiamo che l’informazione gestita da imprese senza fini di lucro sia tutelata con una riserva pari al 10% delle risorse” destinate alla pubblicita’ istituzionale e ”chiediamo di attivare un tavolo di concertazione e redigere un nuovo decreto” sulle tariffe postali, ”capace di assicurare soluzioni adeguate, di garantire certezza normativa, tempi plausibili di adempimento e di ridurre all’indispensabile gli adempimenti burocratici”. ”Sono qui per testimoniare l’adesione anche formale alla vostra iniziativa”, ha detto Serventi Longhi. ”La situazione della media e piccola editoria e’ drammatica, tanto piu’ con una legge Gasparri orientata a rafforzare l’unico vero soggetto forte a danno dei soggetti piu’ deboli. Sul fronte delle tariffe postali, occorre un intervento che consenta a tutte le testate di lavorare, produrre e inviare i propri prodotti ai destinatari a costi ragionevoli. Quanto alla pubblicita’ istituzionale, il 10% mi sembra anche poco”. Una posizione sostanzialmente condivisa da Giulietti: ”Il ddl Gasparri e’ una grande legge di finanziamento ai partiti, che stabilisce che una sola agenzia di pubblicita’ raccolga i soldi per tutte le emittenti locali. E’ una legge che non ci piace e rende intollerabile che le ragioni di bilancio vengano impugnate per negare le agevolazioni postali: occorre percio’ aprire un tavolo fra un cartello di associazioni e di imprese del settore non profit e la Presidenza del Consiglio per stabilire se queste richieste vadano inserite dentro la legge o debbano seguire un percorso parallelo, che termini esattamente con il voto finale sulla Gasparri. Chiediamo che il governo abbia un milionesimo dell’amore che ha Retequattro per le altre agenzie, periodici e giornali del nostro Paese”. Vita ha sottolineato la necessita’ che ”si ritiri il regolamento” relativo al decreto sulle tariffe postali, ”che da’ il colpo finale all’editoria non profit. Ci appelliamo altresi’ a tutti perche’ si fermi il ddl Gasparri, che contiene norme gravissime sull’emittenza locale e distrugge definitivamente la raccolta pubblicitaria a livello locale”. ”Pienamente consenziente” con le richieste del settore anche Forlani, che ha assicurato la disponibilita’ dell’Udc a sostenerle in Parlamento. Anche Bellucci ha sottolineato che ”la difesa degli interessi del settore e’ una grande battaglia di democrazia”, che deve tradursi nello sforzo per ”incentivare la nascita di nuove testate, mantenere in vita l’editoria non profit e riconvertire in nuove iniziative quelle che non riescono a stare sul mercato”.


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