Mondo

Ecuador: nuova ondata di rifugiati colombiani

L'Unhcr esprime preoccupazione per la situazione al confine.

di Chiara Brusini

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) esprime forte preoccupazione per il deteriorarsi della situazione umanitaria in due aree lungo il confine fra l’Ecuador e la Colombia. L’ultimo esodo forzato è stato provocato da un aumento dei combattimenti, a partire dal mese scorso, fra gruppi armati nei distretti di Putumayo e Nariño, in Colombia meridionale. Dal 19 ottobre infatti oltre 2mila fra uomini, donne e bambini sono stati costretti ad abbandonare i loro villaggi e finora 850 di loro hanno attraversato il confine con l’Ecuador. Nel corso dell’ultimo fine settimana, 600 di loro sono giunti in Ecuador dal dipartimento colombiano di Nariño. Si tratta del flusso più numeroso registrato quest’anno. I nuovi arrivati hanno riferito che altre centinaia di colombiani potrebbero seguirli. I 600 colombiani da poco arrivati si trovano attualmente nel villaggio ecuadoriano di San Lorenzo, dove ricevono assistenza da Unhcr, altre organizzazioni e autorità locali. Alcuni di essi erano feriti gravemente e hanno ricevuto assistenza medica. Purtroppo non è stato possibile salvare la vita ad un richiedente asilo ferito in modo particolarmente grave. La municipalità ha messo a disposizione quattro edifici per alloggiare i rifugiati, mentre Unhcr e Croce Rossa hanno cominciato a distribuire le razioni alimentari fornite dal Programma Alimentare Mondiale alle singole famiglie. L’Unhcr ha inoltre inviato a San Lorenzo un team di operatori dall’ufficio di Ibarra. Più ad est, nella città ecuadoriana di Lago Agrio, nel corso delle ultime tre settimane si è registrato un deciso aumento del numero di richieste d’asilo da parte di colombiani provenienti dal dipartimento di Putumayo. Dallo scorso 19 ottobre, infatti, l’Unhcr ha registrato quasi 150 domande d’asilo presentate da cittadini colombiani – il doppio della normale media mensile. Circa 100 richiedenti asilo hanno trovato una sistemazione presso un alloggio messo a disposizione dall’Agenzia. Anche a Lago Agrio i nuovi arrivati * appartenenti per la maggior parte al gruppo indigeno quechua – hanno riferito all’Unhcr che altri richiedenti asilo si starebbero dirigendo in Ecuador, soprattutto dalla città di San Marcelino nella regione di Putumayo, sul fiume San Miguel, che per buona parte del suo percorso segna il confine fra Colombia ed Ecuador. In quest’area sono stati riportati diversi casi di rapimenti e di reclutamento forzato di minori. Nel mese scorso, nel dipartimento di Putumayo si sono verificati anche attacchi alle città di Teteyé e Puerto Colón, in prossimità del confine, nei quali sono stati uccisi numerosi civili. Si registra inoltre crescente tensione nei centri abitati lungo il fiume Putumayo, come anche nelle municipalità di Puerto Asís e Valle del Guamuez. Molti dei colombiani che fuggono in Ecuador non si registrano presso l’Unhcr e spesso attraversano nuovamente il confine non appena ritengono che le condizioni di sicurezza nella loro zona d’origine siano migliorate. L’Unhcr stima che la popolazione colombiana in Ecuador che rientra nel mandato dell’Agenzia ammonti a circa 250mila persone.


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