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Ecuador: lo sviluppo è “integrale”

Un incontro sullo sviluppo avuto dal paese latino-americano negli ultimi decenni, attraverso l’esperienza di Bepi Tonello, un veneto che dagli anni settanta vive in Ecuador mettendo a disposizione dei più deboli la propria vita

di Marco Marcocci

“Ecuador: ieri, oggi e domani. La testimonianza di Bepi Tonello”. È stato questo il titolo dell’incontro svoltosi ieri a Roma, organizzato dall’Associazione di Volontariato Migranti e Banche, in collaborazione con Casa Scalabrini 634 ed il Grupo Social Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio (Fepp).

L’evento si poneva come obiettivo quello di parlare dello sviluppo avuto dal paese latino-americano negli ultimi decenni, attraverso l’esperienza di Bepi Tonello, un veneto che dagli anni settanta vive in Ecuador mettendo a disposizione dei più deboli la propria vita.

Tonello è stato per molti anni direttore esecutivo del Fepp, un’istituzione privata con finalità sociale, che offre la sua esperienza e i suoi mezzi in aiuto allo sviluppo della popolazione povera, specialmente rurale ispirandosi all’enciclica Populorum Preogressio. Il Fepp opera 580 dipendenti (tecnici, promotori, amministratori) dislocati in varie sedi territoriali erogando i propri servizi a circa 140.000 famiglie rurali e urbano-marginali, raggruppate in organizzazioni di base e di secondo grado, che risiedono in 23 delle 24 province dell’Ecuador.

Molti i temi trattati durante l’incontro al quale ha partecipato una numerosa platea composta anche da molti migranti provenienti dall’Ecuador che hanno potuto interagire con l’oratore ponendo numerose domande.

Particolarmente interessante è stato l’argomento che ha riguardato i popoli che vivono nella foresta amazzonica e che, ad oggi, hanno rifiutato il contatto con il “progresso” occidentale. Nella foresta amazzonica ecuatoriana, infatti, in mezzo ai grandi fiumi che si uniscono per formare il Río delle Amazzoni, vivono popoli indigeni che assumono atteggiamenti differenti in relazione con la società dominante nazionale, prevalentemente meticcia. Questi sono i Tagaeri (circa 200 persone) e i Taromenane (circa 300), definiti dalla prassi internazionale come popoli non contattati o “popoli indigeni in isolamento volontario” mentre un terzo popolo, quello dei Waorani, ha accettato il contatto e quindi di vivere nel protettorato. Su questi si sta concentrando un’iniziativa del Fepp volta a trasmettere la cultura della pace.

Tra gli altri argomenti affrontati non poteva mancare quello degli emigranti, in quanto dall’Ecuador sono emigrate circa 2 milioni di persone, dirette principalmente negli Stati Uniti, in Spagna ed in Italia ed è stato ricordato come le rimesse di denaro dei migranti costituiscano una delle principali fonti di entrata del paese.

Tonello, che attualmente è il presidente di banCodesarrollo (facente parte del Fepp), ha accennato anche all’importanza che nel paese sta avendo l’ economia popular y solidaria che permette a migliaia di famiglie di uscire dalla soglia dell’indigenza e della povertà. Tra l’altro una spinta significativa allo sviluppo della finanzas populares, ha ricordato lo stesso Tonello, viene dal programma “Microfinanza campesina” del movimento del Credito Cooperativo italiano.

Al termine dei lavori, Alicia Escobar, in rappresentanza della comunità ecuadoriana, ha consegnato a Tonello un attestato di stima per il lavoro da lui svolto nel tempo.

L’Ecuador sta attraversando una fase di sviluppo ma, come diceva Papa Paolo VI, «per essere autentico, lo sviluppo dev’essere integrale; ossia, promuovere tutti gli uomini e tutto l’uomo». E questo Bepi Tonello lo sa bene!

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