Mondo
Ecuador: feriti mentre marciano contro Trattato Libero Commercio
Feriti e intossicati durante la marcia a Quito in opposizione al Trattato di Libero Commercio.
Al grido di “Que se vayan todos” (che se ne vadano tutti), oltre tremila persone hanno attraversato pacificamente le strade di Quito per protestare contro la firma del TLC.
E il governo di Alfredo Palacio ha risposto con la violenza.
Sul corteo indetto dalla Confederazione delle Popolazioni Indigene dell’Ecuador (CONAIE)- che da mercoledì sera si è unita ai movimenti sociali – sono stati lanciati dalla polizia gas lacrimogeni che hanno già provocato feriti e intossicati, fra cui due bambini.
“Sappia il Governo transitorio di Alfredo Palacio che il popolo dell’Ecuador non permetterà che si privatizzino le risorse naturali, l’acqua, il petrolio, le risorse della biodiversità, la proprietà intellettuale e le conoscenze ancestrali dei popoli”, aveva detto il presidente della Conaie Luis Macas solo pochi giorni fa. E ancora: “Ma soprattutto non permetteremo la distruzione del mercato interno che devasterebbe la produzione agricola che costituisce la base della Sicurezza e della Sovranità alimentare degli Ecuadoriani oltre l’attività di sostentamento di migliaia di indigeni, contadini e abitanti urbani”.
E, come promesso, il popolo ecuadoregno si è ribellato a trattati commerciali che si pongono al di sopra di qualsiasi Costituzione della Repubblica, ledendo così la dignità e la sovranità di uno stato e la sua stessa sopravvivenza.
Malgrado la reazione spropositata delle forze di polizia, la marcia pacifica è avanzata ieri sera fino alla sede del Congresso Nazionale per esigere anche l?allontanamento dal Paese della multinazionale nordamericana Occidental (Oxy), l’uscita della Base di Manta e il non coinvolgimento nel Plan Colombia, così come il rifiuto della Legge di Benefici Tributari per le inversioni produttive (Legge Nebot-Moncayo), e un presupposto per il 2006 che vada a beneficio dei settori sociali, con un’Assemblea Costituente con pieni poteri e senza l’ingerenza dei partiti.
Luis Macas, Presidente della CONAIE, ha comunque annunciato che dal Sud, Centro, Nord, dalla zona costiera e amazzonica dell’Ecuador, stanno arrivando altri gruppi indigeni per partecipare alle “Giornate di Difesa dei nostri figli, della Dignità e della Vita”.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.