Sostenibilità

Ecosistema Urbano 2018, Mantova guida la classifica

di Sara Bragonzi

Mantova si riconferma al primo posto per le sue performance ambientali tra le città capoluogo nella classifica di Ecosistema Urbano 2018 , seguita da Parma, Bolzano, Trento e Cosenza che è passata dal tredicesimo posto dello scorso anno al quinto dimostrando che non è solo appannaggio delle medie città del Nord la buona gestione ambientale.

Qualità dell’aria, consumi idrici e depurazione dell’acqua, offerta di trasporti pubblici e incidenti stradali, presenza di alberi e isole pedonali, raccolta differenziata sono tra i 17 parametri presi in considerazione per stilare la classifica di Legambiente arrivata alla sua venticinquesima edizione, realizzata con il contributo scientifico di Ambiente Italia, la collaborazione editoriale de Il Sole 24 ore e con un contributo di Ispra sui corpi idrici.

Fatto 100 il punteggio che spetterebbe a un capoluogo in grado di rispettare tutti i limiti di legge e di garantire una buona qualità ambientale per ognuno degli indicatori considerati:

  • Mantova ha raggiunto i 78 punti,
  • Parma 76,
  • Bolzano 74,

tra le grandi città

  • Milano 60,
  • Torino 45,
  • Roma e Napoli 42.

Grazie a un’ottima infografica interattiva elaborata dal Sole24ore è possibile scoprire come ogni capoluogo si è posizionato, sui singoli parametri, negli ultimi 5 anni valutando così i trend in crescita o in peggioramento.

Si scopre ad esempio che Pordenone è prima in classifica per la raccolta differenziata e per l’efficienza della rete idrica, mentre per l’offerta di trasporto pubblico al primo posto c’è Milano, mentre Modena ha più alberi che abitanti.

Serve un governo delle città a livello nazionale. Non bisogna rispolverare il ministero delle Aree urbane di 30 anni fa, quanto piuttosto una politica governativa trasversale sulla riconversione ecologica delle città che guidi in modo sinergico le azioni dei vari dicasteri a vario titolo coinvolti, dall’Ambiente alle Infrastrutture, dalla Salute ai Trasporti, fino ad arrivare allo Sviluppo economico. Su alcuni fronti le politiche ambientali nelle nostre città migliorano anche in modo inaspettato, come nel caso dei rifiuti e dell’economia circolare, su altri, ancora troppi, c’è molto da lavorare.

Spesso è stata l’Europa a costringerci a darci da fare e a spingerci verso buone politiche ambientali. Se Milano ha inaugurato il suo primo depuratore 15 anni fa è grazie alla condanna europea. Se Roma 5 anni fa ha chiuso finalmente la discarica di Malagrotta, lo dobbiamo alle multe comunitarie.

Il nostro auspicio però è che nel futuro non ci sia più bisogno di condanne alla Corte di giustizia europea ma che si possa contare su una strategia nazionale all’avanguardia, come fatto ad esempio sulle leggi italiane per la lotta all’inquinamento da plastica, più volte copiate nella UE.

Speriamo che questo possa avvenire non solo per le politiche urbane ma per tutte quelle ambientali del nostro Paese.

Stefano Ciafani, presidente di Legambiente

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