Sostenibilità

Ecosistema bambino, bene Ferrara male Milano, Trieste e Taranto

Presentato Ecosistema Bambino 2005, il rapporto di Legambiente che premia Ferrara, Pesaro, Firenze, Ravenna e Caltanissetta

di Antonietta Nembri

Ferrara, Pesaro, Firenze, Ravenna e Caltanissetta: ecco le città italiane a misura di bambino, i cinque capoluoghi di provincia che la Befana di Legambiente premia quest?anno con caramelle e cioccolatini per l?attenzione dedicata all?infanzia.
All?altro capo della classifica, tra le insufficienze, pesano invece Milano, Trieste, Taranto e Siracusa.
Mentre Bologna e Palermo non hanno fornito risposte al questionario.
Ecosistema Bambino 2005 è l?ottavo rapporto di Legambiente sulle politiche comunali per ragazzi fino a 14 anni nei 103 comuni capoluogo di Provincia, presentato oggi, alla vigilia dell?Epifania. Una data carica quest?anno di un significato diverso e forte perché giornata di lutto europeo per la tragedia che ha investito il sud est asiatico.

Nel manifestare il cordoglio dell?associazione ambientalista e tutta la solidarietà alle popolazioni e famiglie colpite dal maremoto, il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante, ha annunciato il lancio di una raccolta fondi per la costruzione di una scuola in Asia, alla quale le amministrazioni premiate hanno immediatamente aderito.
?Ogni anno – ha ricordato Francesco Ferrante – , nel suo piccolo, la nostra befana consegna caramelle per le tematiche infantili attuate, e cioccolatini per gli aspetti ambientali a quelle città che svettano nei primi posti della graduatoria. Guardare alle città dal punto di vista dei bambini significa costruire le premesse per un miglioramento generale della qualità della vita. Purtroppo però non tutte le città riescono a prendere con serietà e continuità l?impegno di coinvolgere i bambini nella gestione della cosa pubblica, di farne dei cittadini a tutti gli effetti. Ecco perché torniamo ogni inizio d?anno a sottolineare l?importanza del dialogo con bambini e ragazzi e richiamiamo tutti a impegnarsi in questo dialogo per un futuro sempre più costruttivo?.

Ecosistema Bambino 2005 è costruito su un questionario che valuta le forme di partecipazione avviate per favorire un ruolo attivo dei bambini nella città, le strutture dedicate alle politiche per l?infanzia, il rapporto di collaborazione tra amministrazione comunale e associazioni non profit, i servizi e le iniziative di aggregazione e di animazione culturale. Solo ed esclusivamente per le città della calza, vengono consegnate caramelle per la qualità delle iniziative realizzate per i giovanissimi. Cioccolatini e carbone vengono dati in base ai sei indicatori ambientali di Ecosistema Urbano: mezzi di trasporto, tasso di motorizzazione, piste ciclabili, isole pedonali, aree verdi fruibili e Zone a traffico limitato.
La prima fascia, corrispondente all?ottimo, è vuota perché non esiste, oggi, nessuna città veramente a misura di bambino.

Il quadro disegnato quest?anno dal dossier, tra sali e scendi, evidenzia un ampio divario tra ?chi fa? e chi ?non fa?. Pratiche di partecipazione consolidate e radicate nel tempo. Costante aumento e crescita qualitativa delle azioni a favore della cittadinanza attiva dei giovanissimi.
Ferrara arriva al primo posto della classifica dopo una continua crescita nel corso degli ultimi anni che l?ha vista seguire un progetto ben preciso di coinvolgimento dei ragazzi nella cosa pubblica; a seguire le conferme di Pesaro Firenze, Ravenna e, ormai non più una sorpresa, Caltanissetta da anni in prima linea nelle politiche di partecipazione.

Tra chi si applica per le politiche per l?infanzia spicca la crescita delle grandi città, Torino, Firenze, Genova ma anche Roma e Napoli. Per la prima volta risalgono insieme nella parte alta della classifica. Solo Milano, da diversi anni ormai, si piazza tra le grandi insufficienti.
Cresce l?attenzione dei comuni per le strutture dedicate all?infanzia, ma diminuisce rispetto al 2004 il loro impegno nel fare partecipare i ragazzi alle decisioni che riguardano la città. Vengono promosse azioni di partecipazione attiva nell?81% dei casi (84% in Ecosistema Bambino 2004), sono organizzate tante iniziative culturali che coinvolgono i piccoli cittadini per il 96%, il 66% realizza forme stabili di collaborazione con associazioni su progetti relativi all?infanzia infine il 98% ha almeno una struttura comunale dedicata all?infanzia.

Il rovescio della medaglia, tuttavia, ci presenta un?Italia orfana della legge Turco (285/97) per la promozione di diritti e di opportunità per l?infanzia e l?adolescenza, che istituiva per favorirne la promozione un fondo nazionale. Oggi si torna a parlare di infanzia seguendo i canoni tradizionali e limitando a servizi e strutture gli interventi a favore dei giovanissimi. I recenti tagli ai bilanci comunali si sommano all?abbandono di politiche specifiche per gli under 14 da parte del governo che non ha rifinanziato, oltre alla citata legge Turco, neanche il premio città amiche delle bambine e dei bambini del ministero dell?Ambiente.
Le amministrazioni tornano a privilegiare iniziative spot come feste e appuntamenti ludici e rimangono attive le strutture dedicate ai più piccoli come ludoteche e laboratori cittadini. A rimetterci sono le politiche di partecipazione che avevano permesso negli ultimi anni di avviare un percorso di identità territoriale e cittadinanza attiva dei più giovani.
Un risultato evidente è, purtroppo, il ripresentarsi del divario storico tra nord e sud che la legge 285 aveva contribuito a colmare. Uniche eccezioni Caltanisetta e Napoli che stanno costruendo sulla partecipazione dei ragazzi una nuova identità sociale cittadina.

L?ascesa di tre grandi centri urbani è la grande novità di Ecosistema Bambino 2005.
Con la sua ormai comprovata attenzione ai ragazzi, Torino (6ª) punta principalmente a progetti d?adozione del territorio, alla progettazione partecipata e alla consultazione dei bambini sulle politiche urbane.
Genova (8ª) dispone di una consulta circoscrizionale dei ragazzi di Medio Ponente, di un consiglio comunale dei ragazzi senza budget di spesa e ha organizzato azioni di progettazione partecipata e attività di consultazione dei bambini sulle politiche urbane. E? tra le città che dispongono di più strutture dedicate all?infanzia, tra cui laboratori educativi territoriali e l?osservatorio infanzia, adolescenza e politiche sociali. Roma (in 10ª posizione) chiude la triade delle metropoli in prima fascia. I giovani cittadini della capitale si riuniscono in consiglio comunale, fanno attività di progettazione partecipata e di vigili bambini. Roma si è dotata nel 2003 di un Ufficio specifico per l?infanzia e di un Assessorato alle politiche per l?infanzia e la famiglia. Tra le iniziative messe in campo vanno citate mostre, pubblicazioni specifiche, corsi e laboratori, una biblioteca itinerante, feste all?aperto e soggiorni e campi estivi in città.
Tra le grandi città, conquista un buon punteggio anche Napoli (18ª), per la promozione di azioni di adozione del territorio e di progettazione partecipata (Agenda 21 Napoli sostenibile e partecipativa), un ufficio specifico e numerose iniziative culturali per gli under14 che vanno dalle mostre a biblioteche, soggiorni in città e fuori città, corsi e laboratori.
Cagliari (52ª) è l?unica città sarda che partecipa a Ecosistema Bambino 2005 e si piazza in terza fascia grazie a progetti di adozione del territorio e a una serie di appuntamenti e di iniziative culturali dedicate agli under 14.

Bologna (già retrocessa lo scorso anno) e Palermo si disinteressano al tema non restituendo il questionario.

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