Sostenibilità

Ecoregione, la parola d’ordine del terzo millennio

Da oggi in poi - le nuove strategie del WWF. Coinvolgere il territorio, la comunità, il suo mondo scientifico, culturale, sociale. Di Fabrizio Bulgarini

di Redazione

La vita sulla Terra è il risultato di complessi equilibri dinamici che permettono i processi evolutivi e l?incredibile diversità biologica del pianeta. Le comunità biologiche sono oggi sottoposte a processi di erosione dovuti all?azione dell?uomo che appaiono fortemente accelerati, con effetti a scala globale e locale. Alcuni ricercatori sostengono che oltre il 99% delle estinzioni avvenute in epoca moderna debba essere attribuita alle attività antropiche, tra cui lo sviluppo di infrastrutture di comunicazione, l?espansione di attività industriali e agricole intensive e, più in generale, lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili. Gli ecosistemi sono inoltre sottoposti anche agli effetti delle immissioni di specie alloctone, il rilascio nell?ambiente di sostanze tossiche e nocive e dei cambiamenti climatici causati dall?incremento della concentrazione di gas serra nell?atmosfera. Questi fattori, oltre a determinare una perdita diretta di biodiversità, innescano il deterioramento e l?impoverimento delle capacità di resistenza e resilienza degli ecosistemi, minacciando i processi ecologici ed evolutivi, soprattutto attraverso la frammentazione degli habitat e degli areali delle popolazioni animali. Da un?analisi più profonda dei conflitti tra i sistemi naturali e i sistemi socio-economici appare chiaro che l?intero modello di sviluppo umano sta entrando in conflitto con le risorse naturali, nonché con la stessa persistenza della nostra specie sulla Terra. Per fronteggiare la crisi che oggi minaccia di portare a fenomeni di estinzione e degrado della biodiversità di intensità crescente, è necessario progettare e realizzare piani di conservazione su scale spaziali e temporali maggiori rispetto al passato. Tutto ciò richiede una rinnovata sinergia tra la pianificazione di attività a carattere sovranazionale e l?intervento a carattere locale. Partendo da queste considerazioni e dal fatto che le risorse economiche e le capacità di intervento in favore della conservazione della biodiversità sono limitate, il WWF Internazionale ha lanciato un grande e ambizioso progetto volto a rendere più efficaci e efficienti gli sforzi di conservazione: la strategia di conservazione su base ecoregionale. Processi partecipati Un?ecoregione è definita come un?unità di territorio relativamente grande rappresentata da habitat terrestri, marini e/o d?acqua dolce, caratterizzati da un insieme peculiare di comunità naturali le quali condividono specifiche comunità di specie, dinamiche e condizioni ambientali. La conservazione ecoregionale (Erc) rappresenta un nuovo modo di pensare e di agire, che si basa sulla necessità di coinvolgere gli stakeholder presenti nel contesto territoriale omogeneo individuato come ecoregione. La partecipazione di soggetti appartenenti al mondo scientifico, culturale e sociale rappresenta un elemento cruciale e irrinunciabile per una efficace strategia di conservazione della biodiversità. Il network del WWF ha attivato processi di conservazione della biodiversità in accordo con questi principi in oltre 50 ecoregioni delle 238 ecoregioni prioritarie del pianeta (le cosiddette Global 200). Due di queste: l?ecoregione Alpi e l?ecoregione Mediterraneo centrale, riguardano direttamente il nostro Paese. Non è un caso che in occasione del 40° compleanno del WWF Italia siano lanciate le due ?visioni? per le ecoregioni in cui il nostro Paese è compreso. Un articolato sistema di aree prioritarie e di obiettivi su cui costruire una strategia coordinata con tutti gli altri attori sociali, economici e scientifici. Sarà questa la nuova sfida, il nuovo modo di essere del WWF: essere il facilitatore di processi partecipati che pongano al centro il valore della biodiversità.


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