Economia

ECONOMIA. Torino: uno su dieci è nel no profit

L'indagine dell'Osservatorio sull'economia civile della Camera di commercio di Torino fotografa il Terzo settore

di Chiara Cantoni

Duecentodue cooperative sociali, 1.178 organizzazioni di volontariato, 191 fondazioni e diverse migliaia tra società di mutuo soccorso, comitati, associazioni, enti religiosi, ecc, per un totale di oltre 200mila tra volontari e  lavoratori retribuiti: è questa l’ampia realtà dell’economia civile in Torino e provincia, che coinvolge praticamente una persona su 10.
I dati provengono dalla ricerca «I numeri dell’economia civile nella provincia di Torino» pubblicata dall’Osservatorio della Camera di commercio del capoluogo piemontese e presentati oggi dal coordinatore Pierluigi Ossola. In particolare, l’analisi può ricondursi a due specifiche linee di ricerca: quella sul e quella per il mondo dell’economia civile, per migliorare efficienza ed efficacia delle organizzazioni non profit, secondo un’ottica di progressiva professionalità.

Significativo il quadro che emerge dall’indagine e che dimostra la vivacità del territorio piemontese: le 202 cooperative sociali torinesi possono contare su 10.700 operatori retribuiti (soci o dipendenti), di cui ben 1.739 lavoratori svantaggiati (disabili fisici o psichici, ex carcerati, tossicodipendenti); 1.000 i volontari; 288 milioni di euro il fatturato complessivo. Il volontariato, invece, conta 1.178 organizzazioni, con 173.000 volontari e 713 operatori retribuiti. Il 66% delle realtà opera in campo socio assistenziale e sanitario. Le fondazioni in provincia di Torino infine sono 191, con 3.598 operatori retribuiti e 971 volontari. 8,7 miliardi il patrimonio.

«Numeri importanti per la nostra realtà socio economica», ha sottolineato Alessandro Barberis, presidente della Camera di commercio di Torino. «Il settore non profit ha ormai raggiunto una consistenza economica di grande rilievo, e per questo l’ente camerale offre, attraverso l’Osservatorio sull’economia civile, il suo contributo per la conoscenza e la crescita di questo particolare settore». Che solo nella provincia di Torino vale quasi 2 miliardi di euro (realizzati per oltre il 38% dalle realtà che operano nel campo dell’assistenza sociale) e 3 miliardi di euro in tutto il Piemonte.

«Per migliorare la qualità e la trasparenza delle organizzazioni del settore, sviluppando anche significative collaborazioni con la pubblica amministrazione e il mondo dell’economia tradizionale, l’Osservatorio lancerà la proposta di un “Polo di Innovazione». È la promessa del presidente Aldo Romagnolli. «Un vero e proprio “incubatore di progetti sociali” con la partecipazione delle istituzioni, delle imprese, del mondo universitario e della ricerca”».


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