Modelli di sviluppo
Economia sociale, a Bologna il primo Piano metropolitano. Lucia Albano: «Entro un mese la bozza del Piano nazionale»
Il capoluogo emiliano è la prima città a varare un documento di indirizzo sullo sviluppo economico territoriale. Durante la presentazione la sottosegretaria al Mef ha annunciato in un video i prossimi passi del Piano nazionale
di Redazione

Bologna è la prima città italiana a dotarsi di un piano metropolitano per l’economia sociale. La presentazione si è tenuta ieri a Palazzo D’Accursio (completamente piena la sala della splendida Cappella Farnese). A illustrare l’architettura del documento (che potete scaricare qui), dopo gli interventi del sindaco Matteo Lepore e del presidente della Regione Michele de Pascale, sono stati la responsabile del Piano metropolitano Daniela Freddi, Andrea Baldazzini di Aiccon e Francesca Battistoni di Social Seed.
Nell’ottica dell’amministrazione bolognese, come ha spiegato Freddi «il Piano attraverso oltre 60 misure punta a riorientare la direttrice di sviluppo economico e sociale del territorio verso maggiore sostenibilità, inclusione ed equità. Oltre ad azioni mirate a sostegno delle organizzazioni dell’economia sociale quali cooperative, associazioni, imprese sociali, l’economia sociale nel Piano metropolitano diventa paradigma ovvero un indirizzo alle finalità stesse dell’economia del territorio, che deve concorrere maggiormente di quanto accada oggi all’interesse generale, alla creazione di beni comuni e alla gestione delle transizioni. Così intesa, l’economia sociale non si limita a offrire soluzioni puntuali alle sfide principali del territorio, a partire da quella abitativa e della qualità del lavoro, ma svolge un compito di ulteriore rilievo, ovvero offrire una prospettiva comune e condivisa di cambiamento verso un sistema economico dove le persone, con i loro bisogni e aspirazioni, sono costantemente poste al centro. Insomma non un Piano esclusivo per i soggetti dell’economia sociale (Terzo settore, cooperazione e imprese sociali), ma una prospettiva di sviluppo territoriale che coinvolga anche imprese del profit, come ha dimostrato l’intervento del vicepresidente di Confindustria Maurizio Marchesini.

La sottosegretaria all’Economia e le Finanze con delega all’Economia sociale Lucia Albano ha partecipato attraverso un video messaggio in cui ha annunciato che «entro un mese il Governo rilascerà una prima ipotesi di Piano nazionale che nel mese successivo sarà sottoposta a una consultazione pubblica, prima di arrivare al testo finale da portare in Europa entro la fine dell’anno». Qui l’intervento integrale.
Alle due tavole rotonde seguite all’illustrazione del Piano, moderate dal direttore di VITA Stefano Arduini, hanno partecipato la portavoce del Forum nazionale del Terzo settore Vanessa Pallucchi, il presidente di Legacoop Simone Gamberini, il responsabile di Confcooperative per le politiche europee e presidente di Cecop Giuseppe Guerini, il vicepresidente della regione Vincenzo Colla (a cui è stata assegnata, per la prima volta in una regione, la delega all’economia sociale), il già citato Maurizio Marchesini e Luigi Gallo che per Invitalia ha illustrato lo strumento Italia Economia Sociale promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy.

In apertura: Piazza Maggiore e Palazzo D’Accursio a Bologna (LaPresse)
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it