Mondo

Economia palestinese al tracollo

Lo rivela un’inchiesta dell’ Onu che non induce all’ottimismo neppure sul futuro immediato dell’area

di Paolo Manzo

Oggi l?ufficio del coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente (Unsco) delle Nazioni Unite ha pubblicato la sua inchiesta semestrale sull?economia dela Palestina. Il report dell?Onu descrive l?impatto della crisi politica nel quarto trimestre del 2000, sottolineando come questa abbia influito drammaticamente su tutti gli indicatori economici. L’evento peggiore è stato la chiusura delle frontiere, abbinato alle restrizioni di movimento imposte da Israele, come risposta all?evolvere della crisi. Il Pil dell?economia palestinese è calato del 7,6 % rispetto l?anno precedente mentre, prima che iniziasse la nuova Intifada, il Fondo Monetario Internazionale aveva fatto stime di crescita che si aggiravano attorno al 6 %. Durante l?ultimo trimestre del 2001 l?Unsco stima che le attività economiche nel settore della West Bank e di Gaza siano crollate addirittura del 51 %, pari ad una perdita netta di 671 milioni di dollari Usa. Il reddito pro-capite è sceso del 4,1 % in seguito al tasso di crescita della popolazione, sempre elevato, e all?aumento della disoccupazione. Per l?inchiesta dell?Unsco una risoluzione rapida della crisi, con susseguente riapertura dei confini, non sarà sufficiente per una rapida ripresa economica. Che, purtroppo, si vedrà solo fra parecchi anni.


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