Politica
Economia, la grande paura
Manovra economica, speculazione in Borsa, ore decisive
L’Italia a rischio di attacco finanziario. Una domenica trascorsa con il fiato sospeso, in attesa della riapertura delle Borse, che confermano stamattina una forte flessione, sia pure contenuta e sotto controllo. I giornali in edicola analizzano la situazione.
- In rassegna stampa anche:
- MANOVRA
- UNIVERSITA’
- TURISMO
- CARBURANTI
- PALESTINA
“L’Itali con il fiato sospeso” è il titolo forte nella prima del CORRIERE DELLA SERA. E in apertura di pagina 2: “Sul tavolo dell’Eurogruppo i tre piani contro la crisi”. Scrive Luigi Offeddu: “Non succede sempre che al di fuori dei periodici vertici dei capi di Stato e di governo tanti leader politico-finanziari si riuniscano per preparare un incontro. La riunione convocata per oggi da Van Rompuy (vi parteciperà anche il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, come presidente dell’Efc o European Financial Commettee, gli sherpa dell’Ecofin) viene giustificata col fatto che l’accordo sul secondo piano di aiuti alla Grecia è in alto mare. Ma al di là della Grecia, c’è ben altro: il rischio-contagio, già da quest’estate. Una preoccupazione così grave che qui a Bruxelles corrono voci incontrollabili di un nuovo vertice dei capi di Stato e di governo, da convocarsi forse a fine luglio. Se così sarà, non discuterà più solo di prestiti o misure-tampone, ma di linee strategiche a difesa dell’Eurozona”. Paola Pica racconta a pagina 3 la domenica di tensione: “La Consob in campo «Chi gioca al ribasso sia più trasparente»”. “Al termine di un lungo fine settimana di riflessioni consultazioni e riunioni – spiega Paola Pica -, la Consob ha varato un nuovo regime «di trasparenza» anticipando di un anno un regolamento europeo sulla «trasparency» che è previsto entri in vigore nel luglio del 2012. La scelta della Consob guidata da Giuseppe Vegas potrebbe andare incontro alle critiche di chi si aspettava interventi più restrittivi, affidando forse alla Vigilanza il compito di supplire in qualche modo alle molte fragilità di un mercato reso vulnerabile oltre che dai timori di contagio delle crisi del debito dalle turbolenze politiche tutte interne, dagli scandali, dall’indebolimento del ministro dell’ economia Giulio Tremonti ritenuto dagli investitori una figura di riferimento e il garante dei conti pubblici. La Commissione ha deciso invece di non introdurre almeno per ora un divieto tout court di vendita allo scoperto preferendo imporre agli investitori che detengano posizioni ribassiste rilevanti a darne comunicazione alla stessa Consob”. Molta attenzione anche alla situazione politica e al voto sulla manovra, strettamente connessa alle difficoltà finanziarie e alle conseguenze della sentenza sul lodo Mondadori, con il maxirisarcimento di Fininvest a De Benedetti. Atteggiamento “responsabile” di Pd e Udc, che promettono niente ostruzionismo, anche Di Pietro annuncia: “Non farò il bambinello scontroso”. Cerca di rassicurare anche il Presidente della Repubblica: “Conti, voto a tappe forzate. Il Colle: nessun rischio se siamo seri”. Scrive Mario Sensini a pagina 5: “Già domani, martedì, scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione e le votazioni cominceranno mercoledì, con l’arrivo in Aula atteso all’inizio della prossima settimana. «Metteremo la fiducia per dare un segnale di approvazione della manovra nei tempi, ma in Commissione siamo pronti a discutere anche le proposte dell’opposizione, ovviamente salvaguardando i saldi» ha detto Luigi Casero, sottosegretario all’Economia. Tutti i partiti riuniranno i gruppi congiunti di Camera e Senato tra oggi (Lega Nord e Udc) e domani (Pdl e Pd) per mettere a punto le proposte di modifica. Su alcune delle quali c’è già un accordo di massima con il governo. I tecnici dell’esecutivo lavorano per addolcire le misure sulle pensioni più basse, evitando di colpire con una rivalutazione solo parziale gli assegni fino a cinque volte il minimo. Si studia un meccanismo alternativo ai vincoli posti sull’ammortamento dei beni in concessione, che rischia di bloccare molte infrastrutture, mentre potrebbe cambiare anche il bollo sul deposito titoli, prevedendo un’imposta progressiva. Più o meno già delineate anche le correzioni al nuovo Patto di Stabilità interno: saranno affinati i criteri per stabilire la virtuosità di Comuni e Province, mentre si cercherà di evitare il taglio al fondo di perequazione, scaricandolo direttamente sugli enti responsabili dello sforamento”. Anche la Lega, con la voce di Calderoli, conferma il senso di responsabilità, salvo rilanciare in serata la storia dei tre ministeri a Monza… Interessante, per i non addetti ai lavori, pagina 7 con un approfondimento sulle parole di questi giorni: “Dai rating alla speculazione il dizionario dell’incertezza”. Da segnalare, infine, sulla situazione politica generale, il duro editoriale di Galli Della Loggia, in prima: “La clientela del deputato”. Leggiamo un passo: “In Italia non si eleggono dei rappresentanti, com’è noto: si vota un partito. Ci pensa questo, preliminarmente, a indicare nomi e cognomi. Ne deriva che se si vuole occupare un posto di parlamentare ciò che conta è una cosa sola: guadagnarsi il favore di chi sceglie i nomi dei candidati da mettere nella lista di partito, e ottenere un buon posto nella medesima. Cioè, in pratica, l’unica cosa che conta è ingraziarsi ad ogni costo chi comanda: vale a dire il capo o i capi del partito. E naturalmente non smettere di farlo neppure a elezione avvenuta, dal momento che molto comprensibilmente ogni eletto vuole sempre essere rieletto. Il risultato è che in specie dove la gerarchia è ferrea — leggi nel Pdl— il semplice deputato o senatore diventa un’entità del tutto priva di ruolo ed eterodiretta: non ha da fare altro che votare come gli viene ordinato, ogni suo contatto con la base è sostanzialmente inutile, non ha radici in niente, non ha alcun elettorato di riferimento, non deve rispondere a nessuno se non a chi lo ha fatto eleggere. Diviene in tal modo inevitabile — in fondo anche ragionevole — che il semplice deputato o senatore si dedichi allora a quelle attività diciamo così collaterali che possono procurargli direttamente un utile personale, ovvero renderlo «interessante» agli occhi di chi comanda: per esempio frequentare a vario titolo le sue varie stanze, mettere a disposizione appartamenti, persone e servigi di ogni tipo, offrire regali, creare occasioni, e poi intermediare a beneficio proprio incontri, appalti e commesse, agevolare amici e parenti, favorire nomine, e via dicendo. In Italia, il malcostume e la corruzione legati alla politica traggono un alimento continuo e potente innanzi tutto da questo degrado della funzione parlamentare, che da tempo è spogliata di quasi ogni autentico significato”.
REPUBBLICA titola così: “Speculazioni, paura sui mercati”: dopo il venerdì nero, fiato sospeso oggi per l’apertura della Borsa mentre la Consob ha deciso una stretta sulle vendita allo scoperto (in una seduta domenicale) e l’Ue ha fissato un vertice anti-speculatori. Non più solo la Grecia nel mirino degli speculatori, ma anche l’Italia. Le reazioni della politica sono composte. Il presidente Napolitano chiede serietà. Governo e opposizioni rilanciano sulla responsabilità. «I paesi Ue che oggi sono in difficoltà», ha spiegato Trichet, presidente uscente della Bce, «sono quelli che si sono comportati male, in modo quasi caricaturale a volte, e che non sono stati bene sorvegliati in termini di patto di stabilità e crescita». Nel suo retroscena, Massimo Giannini ricorda l’uscita della lira dallo Sme (1992) e spiega le particolari difficoltà di questo passaggio: «In questo quadro sconfortante, l’unica speranza di evitare il disastro, già dalla riapertura dei mercati di questa mattina, è affidata a una manovra da 40 miliardi che dovrebbe portarci al pareggio di bilancio entro il 2014. È una manovra piena di buchi neri, affidata per buona parte a una legge delega sul fisco». Serve appunto responsabilità (e da questo punto di vista è un bene che Berlusconi non sia intervenuto ieri, come previsto, a una manifestazione in cui avrebbe commentato la recente sentenza sulla Fininvest e il Lodo Mondadori). Sulla difficoltà italiana, due interviste a confronto. La prima a Jean-Paul Fitoussi: “Washington sta peggio di Roma ma la debolezza politica dell’Ue ha alimentato la speculazione”. «La paralisi delle decisioni europee rischia di far saltare non solo un certo numero di paesi, ma anche la stessa architettura monetaria e persino politica dell”unione» spiega il professore. Gli aiuti alla Grecia per esempio giunti con un anno di ritardo e con interessi troppo gravosi dimostra quanto L’Ue sia «capace di farsi male da sola». «I mercati hanno messo sotto tutela l’Europa perché la politica europea lo ha consentito». A fianco intervista al Nobel Michael Spence: “Il vostro paese vari misure forti è il momento della austerità l’Europa deve vigilare”. L’Italia «non è a rischio default… ma l’Europa deve sbrigarsi a trovare un accordo politico che comprenda una riaffermazione inequivoca dei suoi principi, a partire dal fatto che vuole restare unita, non limitarsi più al solo controllo della moneta. Altrimenti rischia di perdersi dei pezzi».
“Quelli che rovinano l’Italia. Remano contro, poi piangono”. Apre così, in prima, IL GIORNALE di Feltri-Sallusti. Il primo impegnato a identificare la colpa della crisi, il male di tutti i male che avrebbe addirittura spinto la speculazione sul nostro paese, e il secondo intento a spiegare a sior e siore “Perché il Pdl non deve far arrestare i suoi”. Ma vediamo un po’, chi c’è dietro alla crisi economica che sta minacciando i mercati finanziari? Dicci un po’, Vittorio: «Ci limitiamo a sottolineare i pericoli cui andiamo incontro impreparati a difenderci, perché da anni, ogni giorno, ci impegniamo nell’autosputtanamento. Il fenomeno avviene alla luce del sole: politici incoscienti, allo scopo di dare addosso al governo, non esitano a descrivere il Paese come fosse sull’orlo del baratro, ridotto in miseria: gente che muore di fame, economia asfittica, corruzione dominante, ladri e stupratori ovunque. Un contributo decisivo alla demolizione della credibilità dell’Italia, e della sua reputazione,viene dai media, in particolare dai programmi televisivi di informazione, i quali a furia di insistere sulle negatività hanno convinto anche la stampa e le antenne straniere che siamo un popolo allo sbando, soggiogato da un istrione disonesto, da una maggioranza degna di lui, da ministri inetti. Ovvio che, dopo anni di questo trattamento, l’immagine internazionale del Paese sia stata compromessa». Ovvio, mica tanto. Ma tant’é che il quotidiano di casa Berlusconi offre un ampio servizio ai cosiddetti “gufi” ai “menagrami”, rigorosamente presi dalle file dell’opposizione. Lo scrive Gabriele Villa, titolo “Finiremo come la Grecia. Ecco chi danneggia il Paese”. Come a dire: buttiamola in… politica. Intanto “La Consob blinda il mercato per fermare gli speculatori”. La cronaca di come l’organismo di controllo di Piazza Affari cerca di costruire un argine è di Pierluigi Bonara a pagina 2.
“Borsa, freno agli speculatori” titola LA STAMPA in prima pagina. E all’interno parla di un «cerotto su un sistema che ha ferite profonde», quello che sta tentando di mettere la Consob. «Se la speculazione internazionale attacca i titoli di Stato italiani e le nostre banche che in pancia hanno quantitativi enormi di quei titoli» scrive Francesco Manacorda in un retroscena a pagina 2, «è perché vede un sistema politico profondamente indebolito, ministri baluardo come Tremonti sfiorati da vicende oscure, un debito pubblico il cui peso non è certo dimenticato, una manovra che non ha ancora superato tutti gli ostacoli». L’iniziativa della Consob uscita dalla riunione straordinaria di ieri consiste nell’obbligare chiunque faccia short selling di darne comunicazione all’autorità, se il valore sul quale viene fatta la tipica scommessa sui ribassi supera una certa soglia. Non si tratta quindi di un divieto delle vendite ribassiste allo scoperto, chiarisce LA STAMPA, ma di un’operazione che punta a una maggiore trasparenza sui soggetti che le effettuano.
E inoltre sui giornali di oggi:
MANOVRA
ITALIA OGGI – Apre con un articolo di Marino Longoni intitolato “La manovra dei paradossi” che sottolinea il «colpo a tradimento soprattutto nei confronti dei piccoli risparmiatori e delle famiglie con poche migliaia di euro» per la “patrimoniale da 8 miliardi sui dossier titoli”. Italia Oggi ha calcolato che «chi possiede risparmi in titoli di Stato fino a 8/10mila euro, con questa misura si vedrà portar via tutto l’interesse maturato. In pratica sotto questa cifra conviene tenere i soldi sotto il materasso. Dieci milioni di risparmiatori ringraziano».
UNIVERSITA’
IL GIORNALE – «Abbiamo aperto un tavolo con il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, proprio allo scopo di valutare una abbreviazione degli anni di studio per la facoltà di Medicina». Lo annuncia, in una intervista a il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, sottolineando che «ora sono sei anni per la laurea, poi quattro o cinque di specializzazione e poi ancora il dottorato: non si finisce mai. L’obiettivo – spiega – sarebbe quello di accorciare almeno un anno». Novità: «anche per Giurisprudenza. Anche in questo caso – aggiunge Gelmini – troppi anni prima dell’accesso alla professione. Stiamo valutando la possibilità di anticipare il tirocinio all’ultimo anno prima della laurea in modo che dopo il diploma occorra soltanto un anno di pratica». Il ministro precisa quindi che l’idea dell’abolizione del valore legale del titolo di studio non è stata accantonata. «E’ stato ribadito – afferma Gelmini – anche nel piano per l’occupabilità giovanile elaborato con il ministro del Lavoro, sacconi, insieme con altre misure per contrastare la disoccupazione dei giovani come il rilancio dell’istruzione tecnico-professionale e dei contratti di apprendistato».
TURISMO
IL SOLE 24ORE – Arcipelago reti d’impresa per il turismo è il primo network dell’industria turistica in Italia che coinvolge 24 imprenditori campani. Promotore è Salvatore Lauro, presidente del Gruppo Lauro. Il network è una cooperazione sinergica fra le aziende della filiera, con un contratto di rete, fra cui un migliore accesso al credito e possibilità di utilizzare iniziative di marketing. Il piano prevede un piano d’investimenti di almeno 22milioni di euro. Fra le iniziative già avviate l’apps CityUp, guida turistica per Iphone.
CARBURANTI
ITALIA OGGI – I prezzi dei carburanti segnano nuovi record ma risparmiare si può. A pagina 22 l’inchiesta di Duilio Lui parla delle soluzioni per fronteggiare il salasso: dalle “pompe bianche” dei distributori indipendenti ai “comparatori di prezzi” che garantiscono un risparmio di 100 euro all’anno. Un box riporta i siti internet (www.pienorisparmio.it o wwww.prezzibenzina.it) su cui informarsi e parla dei distributori discount all’interno di ipermercati e grandi centri commerciali come Ipercoop, Carrefour, Conad e Auchan.
PALESTINA
LA STAMPA – “Palestina, l’Onu pronta al riconoscimento. Obama prepara il veto”. Con la riunione di oggi a Wastinghton del Quartetto (Usa, Russia, Ue e Onu) le grandi potenze tentano di scongiurare il riconoscimento dell’indipendenza della Palestina da parte dell’Assemblea generale dell’Onu di settembre, scrive LA STAMPA in un ampio servizio ripreso da un editoriale in prima pagine. I timori di chi si oppone al riconoscimento è il sottrarsi dell’autorità palestinese da negoziati bilaterali imponendo a Israele una risoluzione Onu provocherebbe un’escalation del conflitto. Obama, fra gli altri, si è detto contrario affermando che «l’indipendenza palestinese deve essere raggiunta attraverso il negoziato con Israele».
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