Famiglia
Economia, il comfort inibisce la felicit
Riflessione di Scitovsky su benessere e felicità, di Tommaso Reggiani
di Redazione
Tibor Scitovsky
L?economia senza gioia
Città Nuova, pp. 434, euro 32
«Questo libro è stato scritto da un economista, ma tratta di argomenti che non sono ancora considerati parte dell?economia». Con questa consapevolezza esordiva Tibor Scitovsky nel suo L?economia senza gioia. Era l?anno 1976. Trent?anni dopo, grazie al suo contributo pionieristico, la riflessione economica ha ampliato il proprio spettro d?osservazione, abbracciando tematiche innovative e interdisciplinari quali i nessi che intercorrono fra le variabili economiche e la felicità delle persone.
Il paradosso alla base del saggio è oggi più attuale e urgente che mai: «Il benessere economico è in costante aumento, tuttavia il risultato è che non siamo più felici». è da questa constatazione (che un economista standard bollerebbe come eresia) che il volume prende le mosse. L?idea principale è la distinzione tra beni di comfort e beni di creatività. I beni di comfort danno un piacere immediato, ma la soddisfazione che lasciano è evanescente e fugace. I beni di creatività, invece, hanno la caratteristica opposta: pur richiedendo un sacrificio iniziale, la soddisfazione di cui si può beneficiare aumenta con il passare del tempo.
Nelle società occidentali, basate sulle dinamiche di mercato, le persone sono indotte a indugiare troppo sui comfort poiché le economie di scala impongono i gusti della maggioranza all?intera società, e quando la maggioranza cade nella perversa tentazione di sacrificare la creatività a favore del comodo e passivo comfort, accade che la ricerca di novità da parte della minoranza creativa venga di fatto impedita. Questo fa sì che la minoranza ?consapevole? faccia molta fatica a uscire dalle secche del consumismo, e dall?altro lato che la maggioranza ?comoda e triste? galleggi perennemente in uno stato di infelicità sazia e annoiata. Il consumo di beni confortevoli, crea fenomeni di dipendenza e aumenta notevolmente il ?costo? richiesto per cambiare stile di vita, che quindi si auto-rafforza, nonostante annoi e renda la vita insipida.
Scitovsky rivolge una dura critica all?american way of life, denunciando gli esiti paradossali di un assetto socio-economico centrato sul consumo di beni di comfort (parchi di divertimento, centri commerciali?) e che sacrifica i beni di creatività. In Scitovski si trova invece una certa nostalgia per la sua vecchia Europa, per una tradizione orientata alla communitas e meno all?anonima società di mercato. Dopo trent?anni, però, i beni di creatività sono sempre più scarsi: su entrambi i lati dell?Atlantico.
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