Mondo

Economia: dopo 11 settembre quella Usa ha perso 70 mld

Il calcolo, in dollari, è della Banca d'Italia

di Gabriella Meroni

L’attacco terroristico dell’11 settembre, oltre ai costi umani, ha provocato anche perdite materiali dirette per l’economia statunitense. I settori piu’ direttamente colpiti sono quelli delle assicurazioni e dei trasporti aerei.

Lo rende noto la Banca d’Italia nell’ultimo Bollettino Economico, che, citando le analisi effettuate dalle stesse societa’ assicurative valutano le perdite per le imprese tra i 30 e i 70 miliardi di dollari. Un intervallo difficile da quantificare con precisione, visto che ancora esiste incertezza sul numero delle vittime. la quota delle stesse coperta da un’assicurazione sulla vita, dalla difficolta’ di stimare i risarcimenti connessi con l’interruzione dell’attivita’ economica.

Le assicurazioni interessate non sono solo Usa: i Loyd’s di Londra e societa’ di riassicurazione tedesche e svizzere dovranno coprire una parte cospicua delle perdite. ”L’ammontare di queste ultime – si legge nel Bollettino – seppure eccezionale, non dovrebbe generare fenomeni di insolvenza nel settore assicurativo statunitense a causa della sua solidita’ economica (nel 2000 i premi ammontavano a circa 1.000 mld di dollari, gli indennizzi a meno di 800 mld e le attivita’ a circa 3.000 mld) e dell’elevato numero di societa’ coinvolte.

Anche le compagnie aeree hanno accusato il colpo. La riduzione dei loro profitti, secondo Bankitalia, piu’ che alle perdite derivanti dalla soppressione del traffico nei giorni immediatamente successivi all’attentato, stimate fra i 360 mln e un miliardo di dollari, ”e’ collegabile all’atteso calo della domanda nei successivi mesi e all’innalzamento dei costi connesso con l’introduzione di ulteriori misure di sicurezza a bordo degli aerei e al rialzo dei premi assicurativi”. Nel complesso, Bankitalia stima minori profitti per 10 mld di dollari per l’intero settore del trasporto aereo. Infine, danni ingenti anche sul fronte della ristorazione che, se aggiunti a quelli del settore aereo, modificherebbero in modo significativo il quadro economico Usa.

”Una ipotetica flessione del 20% nella media dell’anno della domanda dei servizi per la ristorazione – si legge nel Bollettino – incide direttamente per lo 0,8% del Pil e indirettamente, attraverso le interdipendenze settoriali, per lo 0,5% della produzione complessiva dell’economia”.

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