Volontariato

Ecofin: a Lussemburgo parte rilancio economia Ue?

Sara' il piano per la crescita economica dell'Europa il piatto forte del Consiglio dei ministri economici e finanziari (Ecofin) che si apre oggi a Lussemburgo

di Paolo Manzo

Sara’ il piano per la crescita economica dell’Europa il piatto forte del Consiglio dei ministri economici e finanziari (Ecofin) che si apre oggi a Lussemburgo. Non mancheranno tuttavia spigolature tutte italiane, a cominciare dall’illustrazione della riforma delle pensioni da parte del ministro dell’Economia Giulio Tremonti. La riunione di oggi si apre con un tema propositivo in vista del Consiglio europeo del 16 ottobre: proseguire la discussione sulla messa a punto di un Piano d’azione comune per la Crescita in Europa, conciliando la proposta iniziale lanciata dalla Commissione europea, e quella avanzata dalla presidenza italiana, alla quale si aggiunge quella piu’ recente franco-tedesca. I ministri delle Finanze di Germania e Francia, Hans Eichel e Francis Mer, intendono rilanciare con forza la loro proposta (ufficialmente ”integrativa” di quella italiana, ma secondo molti in realta’ ”correttiva”), che punta a inserire piu’ spazio per la ricerca e lo sviluppo, giudicando troppo orientata sul ”cemento” quella italiana. Gia’ lo scorso 4 settembre a Dresda Francia e Germania hanno proposto l’avvio di circa 100 progetti finalizzati alla creazione di infrastrutture materiali e immateriali, ricerca e sviluppo, nuove tecnologie. I tre piani sul tavolo hanno elementi di somiglianza, ma anche caratteristiche che li differenziano notevolmente, a partire dall’entita’ dei finanziamenti previsti. Tremonti per il suo Action Plan in infrastrutture prevede una spesa compresa tra 35 e 70 milioni di euro da qui al 2010, con cofinanziamenti pubblico-privato. Perno di tutto e’ la Banca europea di investimento (Bei), che dovrebbe assicurare i prestiti piu’ cospicui. Molti dei dettagli del Piano sono da definire, anche se sono state indicate grandi opere infrastrutturali prioritarie per l’Italia, come l’avvio dei lavori per il ponte sullo stretto di Messina o del corridoio Lione-Torino-Trieste. La Commissione europea gia’ dalla scorsa primavera ha presentato un Piano piu’ a lungo termine, con 29 progetti (tra infrastrutture materiali e immateriali) da realizzare entro il 2020, per un totale di 220 miliardi di euro. Francia e Germania, dal canto loro, invocano ”meno cemento e piu’ teste”, puntando a progetti come il digitale nel settore radio-televisivo, il rilancio dell’Internet a banda larga, o il rafforzamento del sistema satellitare europeo Galileo. Non mancano tuttavia, anche interessi interni, come dimostra la proposta di finanziare opere infrastrutturali come il collegamento ferroviario Parigi-Francoforte via Strasburgo, l’ampliamento dell’aeroporto Berlino-Brandeburgo o l’alta velocita’ ferroviaria dell’area di Monaco di Baviera. In programma per il pranzo dei ministri, al di fuori dell’ordine del giorno ufficiale del Consiglio, e’ la presentazione da parte di Tremonti ai colleghi europei della riforma delle pensioni varata dal governo Berlusconi. Una riforma che deve mostrare come anche l’Italia si stia muovendo nella direzione di riforme strutturali importanti. In parte il tema e’ stato affrontato gia’ ieri sera durante la riunione dell’Eurogruppo, dedicato in massima parte ai conti pubblici dei 12 paesi dell’area dell’Euro. ”Tutti i paesi – ha affermato il francese Mer – hanno dato chiari segnali di starsi muovendo nella direzione giusta, quella delle riforme strutturali”. Tra gli altri punti all’ordine del giorno, la proposta di direttiva sul mercato degli strumenti finanziari e altre questioni, come la tassazione applicabile alle societa’ controllate e alle sussidiarie. Ieri sera l’eurogruppo ha dedicato abbondante spazio al deficit francese, Mer ha ribadito ancora una volta la necessita’ di rilanciare la crescita in Europa. Il commissario agli affari monetari Pedro Solbes ha invece espresso nuove critiche nei confronti di Parigi: ”la finanziaria francese – ha detto – e’ migliore di quanto ci aspettassimo, ma non e’ ancora sufficiente”. Una cosa appare certa: a parte la proposta, comunicata gia’ ieri sera, di introdurre in data da definire la nuova banconota da un euro al posto o a fianco alle monete, e forse quella sugli strumenti finanziari, da questo Ecofin non si attendono decisioni concrete. Tutto e’ rinviato al prossimo consiglio dei ministri economici e finanziari che avra’ luogo a inizio novembre. Un Ecofin, per altro, che avra’ luogo dopo l’importante Consiglio europeo del 16 e 17 ottobre a Bruxelles.


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