A leggere la cosa che ha scritto Umberto Eco sulla stampa responsabile che dovrebbe “dedicare almeno due pagine ogni giorno all’analisi di siti web (così come si fanno recensioni di libri o di film) indicando quelli virtuosi e segnalando quelli che veicolano bufale o imprecisioni”, dopo che lo stesso Umberto Eco aveva detto che “su sette miliardi di abitanti del pianeta ci sia una dose inevitabile di imbecilli, moltissimi di costoro una volta comunicavano le loro farneticazioni agli intimi o agli amici del bar — e così le loro opinioni rimanevano limitate a una cerchia ristretta”, mi è venuta in mente la storia del venditore poeta-filosofo dei Navigli, a Milano, che si chiama Aldo Monticelli. Lui, oltre a essere un blogger, spiega come innescare la saggezza planetaria: dice che per fare una rivoluzione globale del web è necessario convincere tutti a fare una piccola donazione mensile ai creativi culturali come lui. Poi Aldo Monticelli, sul suo canale youtube, parla della Democrazia perfetta delle cellule del corpo umano“nella quale il voto di poche cellule può influenzare la decisione del corpo di fare un’azione o non farla”. Aldo Monticelli ha inventato e brevettato una nuova forma di scrittura che verrà compresa in un futuro da forme di vita non antropomorfe e Un’altra delle cose che dice il poeta filosofo Aldo Monticelli è: “Se non pensi troppo farai la cosa giusta”. La storia di Aldo Monticelli fa parte del “Repertorio dei matti della città di Milano” e nella sua storia si dice che che parla volentieri co chi si ferma vicino a lui, osserva, saluta e sorride a tutti quelli che lui dice che sono gli immortali e gli immortali “sono coloro che pensano, che si interrogano. Li chiamano in tanti modi diversi: geni, estrosi, artisti, eretici. Addirittura, c’è chi dice: pazzi. Sono etichette, ma non importa. Quel che conta, è andare oltre il senso comune, fermasi, porsi delle domande”. Ecco: se posso dare un consiglio è di leggere due pagine al giorno non dell’analisi dei siti web, ma del del “Repertorio dei matti della città di Milano” e del “Repertorio dei matti della città di Bologna”, curati da Paolo Nori e raccolti da “cronisti medievali della contemporaneità”, dove non ci sono imbecilli, ma solo matti, che è bello conoscerli.
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