Mondo

Ecco tutti i responsabili del cambiamento climatico

Una mappa interattiva del World Resources Institute descrive la crescita delle emissioni di Co2, paese per paese, negli ultimi 150 anni

di Ottavia Spaggiari

Non solo Cina. Tra i paesi contro cui si è più puntato il dito, durante il Summit di New York dello scorso settembre, vi è sicuramente il gigante asiatico che, negli ultimi anni, è arrivato a produrre il 28% delle emissioni globali di Co2, eppure la  Cina è solamente l’ultima protagonista di un processo iniziato almeno 150 anni fa.

A raccontare la drammatica e (fino ad ora) purtroppo inarrestabile crescita delle emissioni di Co2 a livello globale, una mappa interattiva creata dal World Resources Institute (WRI) e pubblicata sulla piattaforma di condivisione dati di Google, Google Public Data Explorer. La mappa interattiva racconta la crescita delle emissioni di Co2, anno per anno e paese per paese, negli ultimi 150 anni.

A emergere con prepotenza dalla visualizzazione dei dati, soprattutto il cambiamento velocissimo degli equilibri negli ultimi anni. Se infatti la rivoluzione industriale aveva conferito al mondo Occidentale la medaglia negativa di principale responsabile delle emissioni di Co2, garantendo a Stati Uniti ed Europa un primato durato oltre un secolo, negli ultimi vent’anni il boom economico, ha visto l’Asia entrare tra i principali responsabili delle emissioni di Co2, con il record della Cina, diventata nel 2005 il primo emettitore di Co2 a livello globale, superando addirittura gli Stati Uniti, il cui impatto però, tra il 1960 e il 2005 era stato tre volte quello della Cina.

Se dalla mappa emerge che i Paesi occidentali sono riusciti a stabilizzarsi su livelli di emissioni di Co2 estremamente alti ma più o meno stabili, le aree che stanno registrando la crescita più rapida nelle emissioni,  negli ultimi anni, oltre all’Asia, sono Africa e Sud America. Complici del boom nei Paesi in via di sviluppo, proprio la crescente delocalizzazione della produzione operata dai Paesi occidentali, basti pensare che le esportazioni dalla Cina agli Stati Uniti rappresenta il 9% delle emissioni totali del Paese. 

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