Non profit

Ecco tutti i requisiti per diventare “regolari”

Sanatoria: manca l’approvazione del Parlamento di Cristina Calzolari

di Redazione

Sono arrivata in Italia quasi dieci anni fa ed ero regolare. Alla fine del ?95 per motivi di famiglia sono rientrata in Perù dove sono rimasta per due anni e mi è scaduto il permesso di soggiorno. Rientrata in Italia la Questura non ha voluto rinnovarlo anche se avevo il lavoro. La signora presso la quale lavoro vuole mettermi in regola, ma non è riuscita a farmi avere i documenti. Anche mia sorella, qui dall?anno scorso, è senza permesso. Cosa possiamo fare? (lettera firmata) Risponde Cristina Calzolari Di ?sanatoria? per gli stranieri irregolarmente soggiornanti in Italia si parla da tempo: sono migliaia gli stranieri interessati che attendono il provvedimento per regolarizzare la loro posizione altrimenti irregolarizzabile o per modificare i motivi di autorizzazioni al soggiorno. Nei giorni scorsi, la presentazione al Consiglio dei Ministri del ?documento programmatico? che definisce le quote di nuovi ingressi per il ?98, ha reso tale possibilità più concreta. Il governo prevede di regolarizzare gli stranieri extraCee privi di permesso di soggiorno (o con permesso scaduto, senza possibilità di rinnovo secondo procedure ordinarie) considerandoli come ?nuovi ingressi?. Bisogna attendere però l?approvazione del Parlamento e non si può dire con precisione quali caratteristiche avrà la sanatoria e chi potrà goderne: ciò sarà definito solo dopo la decisione del Parlamento. Intanto si può dire che sono regolarizzabili solo coloro che dimostrano con documentazione oggettiva, che erano già in Italia alla data di entrata in vigore della legge n.40 sull?immigrazione. Occorrono però alcune precisazioni. La prima: giornali e tv hanno parlato del 6 marzo ?98 (data di promulgazione) ma la legge è entrata in vigore il 27 marzo ?98. Il testo dirà se si tratta del 6 o del 27 marzo. La seconda: per dimostrare la presenza in Italia alla data stabilita serve la documentazione della pubblica amministrazione. Non saranno accettate testimonianze, ma prove: timbro di ingresso sul passaporto, precedente permesso di soggiorno, certificati medici, cartelle cliniche, registrazioni presso uffici, codice fiscale, multe, documentazione bancaria o postale. Anche l?esplusione per mancanza di autorizzazione di soggiorno è una prova. Inoltre chi dimostra la presenza deve avere uno di questi requisiti: lavoro o una disponibilità all?assunzione (i lavori in ?nero? saranno ?sanati? senza penalità per i datori); essere familiare, coniuge, figlio, genitore di straniero regolarmente residente o cittadino italiano; essere lavoratore autonomo di fatto. Per i disoccupati sembra vi siano più difficoltà per ottenere il permesso di soggiorno.


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