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Ecco perché l’Unione Europea ci rende più sicuri

La parola a Christian Kaunert , Direttore dello European Institute for Security and Justice, secondo cui nonostante le falle nei servizi segreti internazionali, in realtà l’Unione Europea ci rende più sicuri e chi dice che la libera circolazione delle persone accresce il pericolo non ha capito nulla, ecco perchè

di Ottavia Spaggiari

Come cambierà l’Europa dopo gli attacchi che hanno colpito Bruxelles? Sospendere Schengen potrebbe davvero renderci più sicuri? E quale sarà il futuro dei migliaia di migranti che vedono nella nostra Europa l’unica speranza per ricostruirsi un futuro? L’abbiamo chiesto a Christian Kaunert, tra i massimi esperti in Europa di politica internazionale e Direttore dello European Institute for Security and Justice.

Professore, come si aspetta che cambierà l’Europa dopo gli attacchi di Bruxelles?

Sicuramente i governi faranno pressione per l’adozione di un approccio ancora più restrittivo nei confronti dei migranti e dei richiedenti asilo. Crescerà la pressione su Angela Merkel e sulle sue politiche di apertura. La Germania d’altronde ha già assistito ad un trionfo del partito anti-migranti nelle elezioni regionali di due settimane fa e gli attacchi non faranno che alimentare un sentimento di intolleranza nei confronti di chi viene da fuori. Dal punto di vista della sicurezza, poi, gli attentati di Bruxelles hanno evidenziato come la mancanza di cooperazione tra i servizi segreti dei vari Paesi europei sia un anello debole nella strategia anti-terrorismo. Ogni Paese si muove in modo ancora indipendente e questo è un fattore legato ad una mancanza di fiducia ancora generalizzata tra gli Stati Membri. Probabilmente dopo i fatti di questa settimana, aumenterà la pressione politica sui servizi, per raggiungere una maggiore cooperazione. Si tratta però di una situazione estremamente complicata però, perché la segretezza e la “non condivisione” delle informazioni è parte integrante del lavoro. Certo è che avere dei servizi segreti più efficienti a livello europeo sarà fondamentale. Purtroppo quelli di Bruxelles non saranno gli ultimi attacchi a cui assisteremo. Sarei sorpreso se nei prossimi mesi Paesi come la Germania e anche l’Italia, non entrassero nel mirino.

Che conseguenze avranno gli attacchi di Bruxelles sul dibattito relativo alle migrazioni e sul futuro dei richiedenti asilo?

Al momento non vediamo ancora conseguenze concrete, ma diversi gruppi di estrema destra hanno già iniziato a strumentalizzare gli eventi per la propria propaganda. Anche se non vediamo nessun effetto politico immediato, diversi politici hanno usato Twitter e altri social network per influenzare i cittadini, creando così un impatto indiretto sull’opinione pubblica. L’Europa sta già premendo per l’adozione di politiche migratorie sempre più restrittive e gli attacchi non faranno che rafforzare queste posizioni.

Quale crede che sarà l’impatto degli attentati sul Referendum britannico del 23 giugno, nell’ambito del quale i cittadini verranno chiamati a votare se rimanere in Europa oppure uscire?

Purtroppo l’impatto sarà molto negativo. Il modo in cui i fatti di Bruxelles sono stati dipinti da alcuni politici e da alcuni media mette in discussione l’affidabilità dell’Europa e il ruolo dell’UE nel creare un ambiente più sicuro. Il partito euroscettico UKIP ha etichettato Bruxelles come la “capitale jihadista d’Europa”. La libera circolazione delle persone è stata messa sotto accusa come una delle cause della mancanza di sicurezza. E’ un argomento facile da comunicare e da capire, ma in realtà non c’è nulla di più sbagliato. In realtà l’Unione Europea aumenta la sicurezza, perché permette la cooperazione tra le forze di polizia internazionali e lo scambio di informazioni. Inoltre, anche se esistessero i controlli alle frontiere, saremmo in grado di arrestare un terrorista, solo se sapessimo che quella persona è un terrorista. Un buon esempio di quanto l’Unione Europea è utile alla sicurezza lo abbiamo avuto nel 2005, subito dopo gli attentati di Londra, quando uno dei sospettati era fuggito in Italia. Appena arrestato era stato subito estradato in Gran Bretagna. Questo sarebbe stato estremamente complicato, se non impossibile, senza gli accordi previsti dall’Europa. Non ci troviamo davanti ad un sistema perfetto, c’è ancora molto lavoro da fare ma l’UE contribuisce davvero a creare un ambiente più sicuro.

Photo: KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images

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