Cultura
Ecco l’euro sociale, è quotato 33 milioni
È il volontariato la vera forza ideale dellEuropa della moneta unica. Trentatré milioni di cittadini che costruiscono gratis una società migliore
Eurolandia è fatta. Ma bisogna fare i suoi abitanti. Il 1999 ci ha regalato questa convinzione: facciamo parte di un unico sistema economico, quello targato euro. Di qui a tre anni potremo girare l?Europa con la stessa moneta, già ora possiamo fare acquisti senza cambio, se abbiamo in tasca una carta di credito. Ma basta questo a farci sentire europei? Ci basta veder scorrere sugli schermi tv come le Borse di mezzo mondo hanno accolto l?euro per sentirci tutti più vicini? No. Cifre e percentuali non bastano. Per sentirsi davvero uniti i parametri di Maastricht non aiutano un granché.
Ma dato che siamo allergici alla retorica, meglio stare ai fatti: in Europa, o meglio in Eurolandia, ci sono 33 milioni di cittadini che si impegnano ogni giorno gratuitamente per costruire una società migliore. Sono i volontari degli 11 Paesi della moneta unica: Italia, Francia, Germania, Spagna, Austria, Portogallo, Finlandia, Olanda, Belgio, Irlanda, Lussemburgo. L?unica forza unificante che non fa discriminazioni e che questa famosa Unione può costruire davvero, regalandole la spinta ideale e la solidarietà che può avvicinare popoli ancora separati da confini invisibili. Abbiamo provato a fare un viaggio nell?altra Eurolandia, quella della solidarietà.
Europa meglio degli Usa
Un regno forte di 33 milioni di persone, i cui occupati stabili costituiscono il 10,1% della forza lavoro, secondo un?indagine dell?Istituto Johns Hopkins di Baltimora. Che ha assegnato l?Oscar del sociale al Terzo settore europeo, davanti agli Usa in cui i lavoratori non profit sono ?solo? il 7,8% della forza lavoro totale. Una percentuale superata da ben 3 Paesi dell?euro: Olanda (12,4%), Irlanda (11,5%) e Belgio (10,5%). Insomma, i cittadini di Eurolandia disposti a dedicare parte del proprio tempo a chi è in difficoltà sono tanti. Circa il 10% della popolazione. E la maggior parte di essi vive proprio qui vicino a noi. È il caso di Francia e Germania, che da sole danno i natali a due terzi dei volontari dell?Unione.
Secondo l?autorevole Fondation de France, nel 1997 all?ombra della Tour Eiffel si contavano circa 10 milioni di volontari. Che ogni settimana dedicano 6 ore del loro tempo agli altri. E di cui circa 500 mila fanno volontariato part time, il 36% lavora nel settore dello sport e ricreazione, il 20% in quello dell?educazione e il 15% si occupa di arte e cultura e anche, unico caso in Europa, di favorire l?inserimento lavorativo dei giovani. È infatti grazie ai volontari di molte organizzazioni senza scopo di lucro che hanno deciso di partecipare agli Emplois Jeunes (i programmi di inserimento lavorativo lanciati dalla ministra Aubry) se in 12 mesi hanno trovato lavoro circa 138.250 ragazzi tra i 18 e i 26 anni.
In Germania convivono la Banca Centrale dell?Euro e 9 milioni 500 mila volontari che offrono ai loro concittadini e all?ambiente un servizio stimato tra i 75 e 130 miliardi di marchi. Al volontariato si dedica, in media, un tedesco su 5 e i settori più quotati sono quelli dei servizi sociali e della assistenza sanitaria. In Spagna il numero dei volontari è raddoppiato dal 1995 al 1998. In Irlanda i 510 mila volontari reggono buona parte del sistema educativo del Paese. Insomma, senza i volontari non c?è euro che tenga: l?Europa, se non si sbriciola, certo vacilla. Per una volta, poi, siamo noi italiani e non sfigurare per niente in mezzo agli altri Paesi: agguantati un po? a fatica i parametri per entrare nel club della moneta unica, il nostro Paese era già da tempo con le carte in regola per quanto riguarda il non profit. Con quasi 6 milioni di volontari, ci piazziamo ai vertici della classifica, parecchi gradini avanti rispetto a tutti gli altri Paesi dell?Euro. Grandi numeri, dunque, nonostante gli scarsi aiuti sul fronte delle agevolazioni fiscali. In questo infatti l?Italia resta maglia nera: solo da noi è fissato il limite di 4 milioni di donazione per la detrazione, mentre l?Olanda concede la deducibilità totale delle offerte fatte ad associazioni con più di 25 membri, la Germania riconosce la deducibilità fino al 10% dei redditi del donatore, in Spagna la detrazione arriva fino al 30% dell?imponibile.
?Euro Facile?? Si può
Consoliamoci con il riconoscimento della Commissione Europea, che ha scelto proprio l?Italia, insieme a Francia e Belgio, per lanciare ?Euro Facile?, un progetto pilota voluto dalla commissaria Emma Bonino per aiutare i 58 milioni di ultrasessantacinquenni, i 6 milioni di non vedenti e portatori di handicap visivo e i 64 milioni di cittadini con un reddito annuo inferiore alla metà del reddito medio dei rispettivi Paesi euro a familiarizzare con la moneta unica. Pensando a loro, e al 30% della popolazione di Eurolandia che non ha mai eseguito pagamenti in valuta straniera e ha difficoltà nella lettura dei giornali, la Direzione generale XXIV (Politica dei consumatori e tutela della loro salute, telefono 0032/2/ 2994418) ha deciso di darsi da fare investendo 400 mila euro. E ha selezionato 20 gruppi di volontari che lavorano con la popolazione ?a rischio esclusione? di elaborare del materiale di informazione e formazione sull?euro adatto alle difficoltà dei loro assistiti.Una volta realizzato, il materiale verrà utilizzato da quelli che la Commissione definisce ?mediatori di fiducia?: farmacisti, medici, assistenti sociali, postini, commercianti e personale della pubblica amministrazione.
La Schengen del sociale
Ma ?Euro Facile? non è l?unico programma di respiro europeo a cui i volontari possono prendere parte. Nelle pagine che seguono ve ne indichiamo molti altri, con le modalità per parteciparvi. Uno tra tutti: mentre in Italia si discute della possibilità di varare un servizio civile obbligatorio per ragazzi e ragazze, i giovani che vogliono fare i volontari nel Vecchio continente possono già partire con il Servizio di Volontariato Europeo, una rete trasversale tra le associazioni che dà la possibilità di lavorare (gratis) in un altro Paese, rendersi utili, imparare la lingua del posto, conoscere altri coetanei e ovviamente, una volta rientrati in patria, utilizzare le esperienze accumulate magari per trovare un buon lavoro.
Non basta? Ecco anche una guida a una sorta di Schengen del sociale: cadute le frontiere, ci sono tante idee di associazioni e gruppi stranieri da copiare anche in Italia, dalle ?pagine gialle del volontariato? irlandesi, alle detenute-attrici spagnole, al circo di un clown francese dedicato ai bimbi di Bucarest all?intraprendente Beate, una studentessa tedesca che ha trovato un sistema assolutamente non profit per finanziarsi gli studi. Insomma, se un?Eurolandia esiste è anche merito del volontariato. Di 33 milioni di uomini che sanno trovare soluzioni a cui spesso i governi non riescono o non vogliono arrivare. Salvo poi ?reclutare? i volontari per tamponare situazioni di crisi. Succede per ogni terremoto, tornado, anziano o malato di Aids. Anche in tempo di moneta unica.
Il 2001 ai volontari
L?appuntamento è fissato per il 1° gennaio 2001. Quando scatterà l?Anno Internazionale del Volontariato, annunciato lo scorso mese di dicembre da Sharon Capeling-Alakija. La coordinatrice del programma per volontari delle Nazioni Unite ha esortato associazioni e singoli cittadini del mondo a prepararsi. A partecipare in prima persona proponendo iniziative, campagne di informazione e anche solo buone idee al sito creato appositamente per questo evento (http:// www.iyv2001.org) inviandole all?E-mail: iyv2001@unv.org
Le cifre
Portogallo
Popolazione (migliaia): 9.808
Occupati Terzo sett.: 118 mila
% forza lavoro: 2,6
Volontari: 980 mila
% popolazione: 9,9
Spagna
Popolazione (migliaia): 39.700
Occupati Terzo sett.: 709 mila
% forza lavoro: 4,5
Volontari: 2,5 milioni
% popolazione: 6,2
Irlanda
Popolazione (migliaia): 3.554
Occupati Terzo sett.: 166 mila
% forza lavoro: 11,5
Volontari: 510 mila
% popolazione: 14,3
Finlandia
Popolazione (migliaia): 5.126
Occupati Terzo sett.: 73 mila
% forza lavoro: 3
Volontari: 400 mila
% popolazione: 7,8
Olanda
Popolazione (migliaia): 15.575
Occupati Terzo sett.: 911 mila
% forza lavoro: 12,4
Volontari: 2 milioni
% popolazione: 12,8
Germania
Popolazione (migliaia): 81.900
Occupati Terzo sett.: 1,7 mil
% forza lavoro: 4,5
Volontari: 9,5 milioni
% popolazione: 11,6
Belgio
Popolazione (migliaia): 10.159
Occupati Terzo sett.: 437 mila
% forza lavoro: 10,5
Volontari: 1,1 milioni
% popolazione: 10,8
Austria
Popolazione (migliaia): 8.106
Occupati Terzo sett.: 170 mila
% forza lavoro: 4,5
Volontari: 720 mila
% popolazione: 8,8
Francia
Popolazione (migliaia): 58.300
Occupati Terzo sett.: 1,2 mil
% forza lavoro: 4,9
Volontari: 10 milioni
% popolazione: 17,1
Italia
Popolazione (migliaia): 57.200
Occupati Terzo sett.: 690 mila
% forza lavoro: 3,1
Volontari: 5,5 milioni
% popolazione: 9,6
a cura di Gabriella Meroni e Francesco Maggio
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