Salute
Ecco le Linee Guida
In Gazzetta l'accordo tra Stato e Regioni per lo sviluppo del network cure palliative-terapia del dolore
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.13 del 18 gennaio l’Accordo, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sulle linee guida per la promozione, lo sviluppo e il coordinamento degli interventi regionali nell’ambito della rete di cure palliative e della rete di terapia del dolore.
115 hospice in Italia
L’accordo, uscito dalla Conferenza permanente Stato-Regioni ricorda che il primo atto formale, fondamentale nella storia delle cure palliative in Italia, e’ stato rappresentato dall’emanazione della legge 39 del 26 febbraio 1999 con la quale e’ stato previsto un programma nazionale per la creazione di strutture residenziali di cure palliative (hospice) in tutte le regioni italiane, ad oggi pari a 115.
Sistema da potenziare
“Trascorsi piu’ di dieci anni dall’entrata in vigore della normativa, il livello di attuazione della rete assistenziale di cure palliative in Italia e’ ancora insoddisfacente”, si legge nel testo dell’accordo.
A fronte del forte sviluppo degli hospice si evidenzia una rilevante carenza nell’assistenza domiciliare e quindi rimane irrisolta una importante criticita’ che impedisce un completo diffondersi dell’assistenza palliativa.
E’ quindi di primaria importanza la creazione di una reale rete assistenziale nella quale i singoli nodi (hospice, assistenza domiciliare, ospedale) siano adeguatamente sviluppati e soprattutto possano colloquiare tra loro grazie ad una regia centralizzata a livello regionale.
Necessità di una rete pediatrica
In relazione all’assistenza palliativa rivolta al paziente in eta’ pediatrica permane la necessita’ di garantire da parte delle regioni la completa attuazione dell’Accordo sottoscritto in sede di Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano in data 20 marzo 2008.
La situazione in Europa
In Europa il dolore rappresenta uno dei principali problemi sanitari in quanto interessa tutte le eta’, incide sulla qualita’ della vita delle persone e, in particolare nella forma cronica, si stima che abbia un’incidenza nella popolazione di circa il 25-30%.
Il dolore e’ tra tutti i sintomi quello che piu’ mina l’integrita’ fisica e psichica del paziente e maggiormente angoscia e preoccupa i familiari, con un notevole impatto sulla qualita’ della vita.
Il ritardo dell’Italia
Nonostante l’incremento registrato negli ultimi anni, l’Italia rimane tra gli ultimi paesi in Europa nella classifica delle nazioni che consumano i farmaci oppiacei. Inoltre il dolore non e’ ancora uno dei parametri normalmente misurati negli ospedali, come la pressione del sangue o la temperatura, e non viene riportato in cartella clinica a differenza di quanto era previsto dall’Accordo di Conferenza Stato – Regioni del 2001 riguardante il progetto «Ospedale senza dolore».
Proprio il progetto «Ospedale senza dolore», all’infuori di poche realta’ regionali non e’ decollato concretamente come si auspicava e per questo motivo e’ stato elaborato un modello assistenziale nazionale che potesse fornire risposte tali da superare le criticita’ attualmente esistenti.
Il progetto nazionale
Con il progetto complessivo di una rete assistenziale per le cure palliative e la terapia del dolore si e’ cercato di riorganizzare e sistematizzare l’esistente al fine di ottenere una maggiore facilita’ di accesso alle risorse assistenziali disponibili, in particolare rafforzando l’offerta assistenziale nel territorio per il paziente adulto e pediatrico.
Per raggiungere tale obiettivo si e’ fatto riferimento ad un nuovo modello organizzativo, integrato nel territorio nel quale il livello assistenziale viene scomposto in tre nodi complementari: i centri di riferimento di terapia del dolore (hub), l’ambulatorio di terapia antalgica (spoke) e gli ambulatori dei MMG realizzando cosi’ le reti assistenziali contro il dolore. Il modello sopra esposto potra’ essere attuato solo se alla base verra’ creata una rete di MMG in grado di fornire una prima risposta concreta alle esigenze dei cittadini, fungendo da triage per i centri hub e spoke riducendo cosi’ il ricorso al pronto soccorso per la cura del dolore.
In ambito pediatrico, il problema presenta criticita’ e peculiarita’ tali da rendere necessario un modello organizzativo specifico che prevede l’organizzazione di centri di riferimento di terapia del dolore pediatrici (hub) per problemi specialistici su macroarea, e l’abilitazione di pediatri ospedalieri e di famiglia (in rete con il centro di riferimento) alla gestione della ampia parte delle situazioni dolorose di piu’ facile trattazione. Anche in questo caso l’istituzione, con appositi provvedimenti regionali ed aziendali di una struttura specificamente dedicata di coordinamento della rete rimane una scelta strategica che dovra’ essere adottata in ogni regione.
Tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano si conviene che: in attuazione dell’art. 3 della legge n. 38 del 15 marzo 2010, riguardante «Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore», e’ approvato il documento, Allegato A, parte integrante del presente Accordo, concernente le «Linee guida per la promozione, lo sviluppo e il coordinamento degli interventi regionali» nell’ambito della rete di cure palliative e della rete di terapia del dolore in modo tale da garantire l’assistenza palliativa e la terapia del dolore in modo omogeneo e a pari livelli di qualita’ in tutto il paese.
Per leggere l’accordo, scaricare il documento in allegato.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.