Non profit

Ecco le dieci richieste ai candidati alle elezioni

1.Portare entro il 2011 i fondi per la cooperazione allo sviluppo allo 0,7% del prodotto interno lordo e passare dal 2006 allo 0,24% in consuntivo al 2010...

di Redazione

1.Portare entro il 2011 i fondi per la cooperazione allo sviluppo allo 0,7% del prodotto interno lordo e passare dal 2006 allo 0,24% in consuntivo al 2010 allo 0,51%. 2.Evitare di computare per il raggiungimento dello 0,51% la pur positiva remissione del debito o l?eventuale assistenza tecnica fornita da dicasteri differenti rispetto agli Esteri (tipo l?innovazione tecnologica) che favorisce sostanzialmente lo sviluppo (positivo) di capacità di interrelazione commerciale, ma non punta primariamente alla riduzione della povertà estrema. 3.Elaborare proposte concrete e realistiche capaci di portare la cooperazione italiana ed europea al livello richiesto dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e di affrontare con programmi integrati gli assi portanti dello sviluppo sostenibile tenendo conto che due sono lo condizioni di base per il raggiungimento di tutti gli Obiettivi: parità di genere e tutela dell?ambiente. 4.Ragionare entro la scadenza elettorale sulla creazione di un Ministro per il coordinamento delle politiche volte allo sviluppo sostenibile e alla lotta alla povertà nel mondo. 5.Definire da subito un percorso di completa ridefinizione legislativa da completare entro 12 mesi, che produca non solo una riforma della cooperazione in senso stretto (APS), ma che definisca un tavolo permanente dove le ONG interloquiscano con le strutture preposte non solo sul piano progettuale, ma anche su quello della coerenza e integrazione tra le politiche di cooperazione. 6.Slegare il 100% degli aiuti. Ovvero non vincolarli all?acquisto di beni e servizi italiani. Gli ultimi dati disponibili dicono che il 92% degli aiuti italiani sono ancora ?legati?. 7.Separare la cooperazione allo sviluppo da ogni commistione con il sostegno alle imprese e da ogni subalternità alla politica estera e militare del paese. 8.Rispettare gli impegni del Protocollo di Kyoto, sostenendo con programmi e progetti le politiche di sviluppo sostenibile. 9.Rispettare entro il 2005 gli impegni presi con la legge del 2000 sulla cancellazione del debito. 10.Riconoscere infine che la conservazione dell?ambiente e lo sviluppo sono legati in modo complesso e gli aiuti allo sviluppo, la cancellazione del debito e adeguate politiche commerciali possono esercitare un impatto profondo nell?assicurare che vengano rispettate le condizioni necessarie per evitare la dislocazione sociale ed economica legata alla povertà.

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