E’ un’
Africa inedita, quella raccontata questa settimana dal magazine americano,
Fastcompany che, sul suo sito web, ha stilato la classifica delle
dieci imprese più innovative del continente. Una
top ten in cui a giocare da protagonista è il
social business. Otto aziende su dieci infatti sono imprese ad alto
impatto sociale o
ambientale, sviluppate per far fronte ad alcune tra le difficoltà più critiche che le popolazioni si trovano ad affrontare.
Portare servizi igienici sicuri e sostenibili negli slum, è la mission di Sanergy, l’azienda fondata da quattro neolaureati dell’MIT e composta per il 90% da un team Kenyota. Basandosi su un sistema di microimprenditoria, che affida la gestione e la pulizia di bagni chimici agli abitanti locali, Sanergy è riuscita a rendere accessibili le toilet a 12 mila persone che abitavano negli slum. E anche l’impatto ambientale è contenuto. I rifiuti organici, raccolti dall’azienda alla fine della giornata, vengono processati e trasformati in fertilizzanti venduti a prezzi accessibili ai contadini dell’Est Africa.
Uno spazio di co-working e incubazione che riunisce la comunità high-tech del continente, è così che si presenta IHUB, il network fondato tre anni fa dall’esperto di tecnologie digitali e impatto sociale Erik Hersman. Con sede a Nairobi e uno spazio che ricorda le esperienze di Impact Hub e Talent Garden, IHUB si pone come il cuore pulsante del digitale made in Africa. Ad oggi conta 10 mila membri e ha già accompagnato il lancio di 150 imprese, molte delle quali ad alto impatto sociale e ambientale.
Tra qualche anno si stima che sarà l’organizzazione in grado di raccogliere il più alto numero di contadini in Africa. Basandosi su un sistema di micro-credito, One Acre Fund, permette ai contadini di avere accesso a sementi e fertilizzati, offrendo anche un supporto per la coltivazione e la vendita. Lanciata nel 2006 in Kenya, negli ultimi sette anni, l’impresa, si è rapidamente diffusa in Ruanda, Burundi e Tanzania, raggiungendo oltre 130 mila contadini.
4. ROCKET INTERNET
Un incubatore che ha contribuito a lanciare l’e-commerce in Africa. Grazie a Rocket Internet, nel continente sono nate oltre 100 aziende online, tra cui il sito per la consegna di cibo a domicilio FoodPanda e il sito di shopping stile Amazon Jumia.
Un marketplace online per garantire acquisti sicuri e permettere l’accesso ad un mercato più vasto ai produttori più piccoli, è così che è nato Konga. Lanciato nel 2012, è la più importante piattaforma di compravendita online in Nigeria.
Offrire agli studenti africani, strumenti di approfondimento didattico è per questo che è nato Sterio.me, il sistema che permette ai ragazzi di ascoltare in modo gratuito lezioni aggiuntive attraverso una casella vocale privata. Il funzionamento è molto semplice. Gli insegnanti compongono il numero di telefono e registrano una lezione aggiuntiva. Agli studenti viene inviato un sms con un codice grazie al quale avranno accesso ai contenuti dei propri insegnanti, senza che venga loro addebitata la telefonata. Grazie ad un ulteriore strumento di registrazione, gli insegnanti potranno anche chiedere agli studenti di rispondere alle domande e valutarne la risposta attraverso un sistema di monitoraggio. Sterio.me sta sperimentando questo modello di mobile e-learning in 75 scuole in Nigeria.
Portare l’energia pulita e sicura nei villaggi più sperduti dell’Uganda. E’ questa la mission di Upenergy, l’azienda che finanzia, realizza e promuove l’accesso a prodotti sostenibili e sicuri come fornelli ad alta efficienza energetica, tecnologie di purificazione dell’acqua e pannelli solari.
Fondata in Sud Africa, la piattaforma di e-learning Datio, offre agli studenti percorsi didattici individuali, rispondendo al bisogno di apprendimento specifico di ognuno. Il mercato del mobile e-learning in Africa è in costante espansione e si stima che entro il 2017 raggiungerà il 530 milioni di dollari.
Ancora una startup basata sull’educazione per aiutare i ragazzi a prepararsi ai test di ammissione all’università in Nigeria. Per riuscire ad arrivare anche nei luoghi in cui l’accesso a internet è più difficile, Prepclass ha stretto partnership con oltre 1000 internet cafè nel Paese.
Un’app per superare le barriere linguistiche. E’ questo l’obiettivo di Aweza, l’app creata in Sud Africa che intende promuovere l’integrazione, fornendo la traduzione simultanea di parole e intere frasi delle 11 lingue ufficiali parlate nel Paese. La tagline dell’azienda esprime tutto il senso dell’operazione: one nation, one conversation. Una nazione, una conversazione.
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