Non profit
Ecco la lobby degli animali
Eletta una pattuglia di nove parlamentari di tutti gli schieramenti che ha sottoscritto la piattaforma delle associazioni animaliste. Su di loro e su altri otto, notoriamente sensibili alla causa, si fa assegnamento per sostenere, anche nella prossima legislatura alcune proposte su maltrattamento, randagismo, e adozione espresse, insieme ad altre, sulla sito ancheglianimalivotano.it
La sensibilizzazione per le tematiche ambientali e la tutela degli animali sta fortunatamente diventando un fenomeno sempre più trasversale che interessa le differenti formazioni politiche e aree ideologiche. Perché la natura non è proprietà di nessuno ma è per tutti. Come soggetti affidatari di quanto possiamo godere in flora e fauna, è bene che la difesa di queste sia sempre più intesa come una necessità vitale, una responsabilità decisiva e non come una appendice al programma di partito. Ma facciamo i nomi e i cognomi…
A seguito dei risultati elettorali, come spiega una nota di AnimalEquality, è importante sottolineare il lavoro di cinque forze politiche, fra le quali M5S e Alleanza Verdi-Sinistra e ripresi in parte e per singoli obiettivi dagli altri partiti – che sarà portato nel Parlamento che si insedierà il prossimo 13 ottobre. Il gruppo dei nove deputati e senatori che lo hanno sottoscritto personalmente è composto da: Bellucci-FdI (nella foto, ndr), Bonelli-Verdi, Brambilla-Fi, Evi-Verdi, Lacarra-Pd, Rando-Pd, Zan-Pd, Zanella-Verdi, Zaratti-Verdi), al quale si aggiungeranno almeno altri otto parlamentari sensibili ai temi animalisti (Biancofiore-Noi Moderati, Costa-M5S, Dalla Chiesa-Fi, Di Lauro-M5S, Frassinetti-FdI, Maiorino-M5S, Rizzetto-FdI, Unterberger-Svp).
Il manifesto che hanno presentato, “Anche gli Animali Votano” (www.ancheglianimalivotano.it), ha portato tra le sue istanze più urgenti l’inasprimento e la maggiore efficacia delle sanzioni contro il maltrattamento e l’abbandono degli animali, la prevenzione del randagismo e il sostegno alle adozioni responsabili di cani e gatti, la riduzione dell’Iva su cibo e prestazioni veterinarie oggi soggetti a tassazione come beni di lusso, l’istituzione di un Garante nazionale dei diritti degli animali, la realizzazione di campagne di formazione e informazione sul rispetto degli animali e l’educazione ambientale.
Le associazioni animaliste che hanno formulato queste urgenze sono: Animal Equality Italia, Animalisti Italiani, Animal Law Italia, Ciwf Italia, Enpa, Essere Animali, Humane Society International/Europe, Lac, Lav, Leidda, Lndc Animal Protection, Oipa e Save the Dogs and Other Animals, che sperano e chiedono che questi temi si concretizzino al più presto in nuove ed efficaci leggi.
Nei programmi del governo di centrodestra è meno chiara e preoccupante la posizione che prenderanno in merito ai “selvatici”. Il tema si dibatte fra “la necessità della salvaguardia della biodiversità” ad esempio attraverso l’istituzione di riserve naturali e la promessa di “interventi di contrasto alla proliferazione della fauna” come possibilità di estendere ancora di più la caccia. Se così fosse, la soluzione coi fucili andrebbe immediatamente in contrasto con il nuovo articolo 9 della Costituzione che ha inserito tra i principi fondamentali della Repubblica, la tutela della biodiversità, dell’ambiente e degli animali. Insieme pare, all’impegno di questi partiti a incentivare i sistemi intensivi d’allevamento degli animali. La caccia, fenomeno che orami è provato, incrementa la riproduzione disordinata ed eccessiva dei selvatici, rimane ancora un tema su cui discutere purtroppo, speriamo per poco.
Le associazioni attendono con attenzione le prossime scadenze che il Governo dovrà affrontare su tutela degli animali e salute pubblica: quella per l’emanazione del Decreto Legislativo attuativo del ministero della Cultura per il superamento dell’uso degli animali in circhi e spettacoli viaggianti, i Decreti ministeriali attuativi sulla legge per la tutela degli animali esotici, il divieto di triturazione dei pulcini maschi negli allevamenti avicoli al sostegno in sede europea, la proposta della Commissione di Bruxelles per l’eliminazione progressiva delle gabbie negli allevamenti zootecnici, così come la sorte dei quasi 6000 visoni riproduttori chiusi negli aboliti allevamenti per pellicce. Questioni primitive. Speriamo ci sia davvero voglia di cambiamento.
Tenete d’occhio l’appello #ancheglianimalivotano, e le associazioni promotrici terranno d’occhio i lavori legislativi: politiche trasversali per la difesa e la tutela degli animali chiedono sempre più la collaborazione e la vigilanza di cittadini attivi.
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