Mondo
Ecco lafrica che non ti aspetti
Uno speciale di Vita per una lettura diversa del Continente nero
E ora un quesito: alzi la mano chi sapeva che l?Africa registra un tasso di crescita economica tre volte superiore a quello europeo? Pochi, pochissimi probabilmente. E ora alzi la mano chi non ha mai visto un documentario in cui tra guerra, fame e povertà l?Africa risulta essere uno dei continenti più martoriati del mondo? Probabilmente sarete molti, ma molti di più. A fronte di un divario così ampio, Vita ha scelto il suo campo. Almeno per una volta, col numero, tutto speciale, in edicola la settimana prossima, abbiamo deciso di dare voce, anzi di raccogliere le voci di un?Africa che si muove, capace di proporre e trovare soluzioni ai mali che la devastano, di essere protagonista di una quotidianità vissuta all?insegna della normalità. Quella per la quale fare soldi, scambiare merci e valore aggiunto diventa l?eccezione che conferma la regola. Le settimane passate a spulciare dati, visionare tabelle, scoprire figure di primissimo ordine come il maliano Modico Diarra, ex ingegnere della Nasa passato in forza alla Microsoft, ci hanno convinto che i nostri lettori dovrebbero fare propria una massima che ci ha consentito passi da gigante nella comprensione del mondo: «Eppur si muove!»
Già, l?Africa, nonostante le realtà tragiche che la contraddistinguono, quell?Africa a cui non sappiamo offrire altro se non sguardi condiscendenti e, nella peggiore delle ipotesi, falsamente meravigliati, questa Africa spicca anche per la sua straordinaria vena artistica (vedi il trionfo del fotografo maliano Malick Sidibé alla Biennale di Venezia), per la vitalità di alcuni settori economici come la telefonia mobile, per l?insperato fermento che si vive in alcune delle sue metropoli più martoriate (Kigali su tutte), per la passione politica che anima personaggi di alto profilo intellettuale come il presidente ghanese John Kufuor (non c?è soltanto Mandela!), o ancora per la presenza di radicate realtà massmediatiche e di centri di eccellenza scientifica.
Di queste realtà vogliamo testimoniare, attraverso la voce dei protagonisti: ricercatori, giornalisti e uomini di cultura coinvolti in questa sfida costituiscono una ricchezza preziosissima di cui vorremmo avvalerci anche in futuro. Per costruire ponti tra l?Italia e l?Africa certo, ma non solo. L?idea di esplorare nuove strade del continente africano è un?opportunità unica per scardinare ?l?afro-pessimismo? e ?l?afro-ottimismo?, due linee di pensiero onnipresenti nell?immaginario occidentale che, a nostro avviso, tendono a offuscare i profondi cambiamenti in corso.
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