Cultura
Ecco il primo decalogo italiano per gli eventi for all
Il polo culturale delle OGR di Torino ha realizzato, in collaborazione con la Consulta per le Persone in Difficoltà e con l’Istituto Italiano per il Turismo per Tutti, un decalogo con le linee guida per accogliere al meglio famiglie con bambini, anziani, persone in difficoltà o con disabilità
di Anna Spena
Un vademecum redatto dalle OGR di Torino con Fondazione CRT, grazie alla collaborazione della Consulta per le Persone in Difficoltà e dell’Istituto Italiano per il Turismo per Tutti, che vuole diventare un punto di riferimento per i musei, le arene, i palazzetti per i concerti e qualsiasi altro luogo dedicato a mostre, spettacoli, festival, fiere, rassegne, tornei sportivi, manifestazioni, convegni, dibattiti.
Le ogr sono state costruite tra il 1885 ed il 1895. Una vera “cattedrale industriale” che per circa un secolo è stata parte costitutiva della città di Torino. 35mila metri quadrati dove una volta si riparavano i treni. Quando negli anni novanta le Officine Grandi Riparazioni sono state chiuse, lo stabile ha iniziato poco alla volta a deteriorarsi, un cuore morto dentro la città che adesso però è pronto per la sua nuova vita. «Immaginatevi questa struttura gigantesca», racconta Giovanni Quaglia, «memoria della “Torino dei lavoratori”, degli operai. Era quasi un imperativo morale darle una nuova destinazione d’uso». 1000 i giorni di lavori, e cento milioni di euro investiti nella ristrutturazione le ex OGR ormai non più solo “officine” ma questa volta “fabbrica di idee”.
Loro hanno dato vita al primo “decalogo” italiano per l’accessibilità degli spazi e la fruibilità degli eventi for all. E si sono dotate di linee guida che forniscono, a chi organizza un evento, indicazioni utili per consentire la piena partecipazione in modo autonomo, sicuro, comodo, piacevole anche per le persone in difficoltà, con disabilità o con esigenze specifiche: ad esempio, famiglie con bambini, anziani e persino visitatori con animali da compagnia.
«La Fondazione CRT è da sempre in prima linea nel sostenere i valori dell’accessibilità, della fruibilità e della piena inclusione delle persone, a partire da quelle più fragili», sottolinea il presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia. «La vera sfida, oggi, è abbattere non solo le barriere architettoniche, ma quelle culturali e sociali, che sono forse ancora più insidiose proprio perché intangibili e meno evidenti. Anche grazie alla fattiva collaborazione della Consulta per le Persone in Difficoltà e dell’Istituto Italiano per il Turismo per tutti, lavoriamo per fare sempre di più e meglio sul fronte dell’accoglienza: per questo il vademecum di oggi non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per garantire un diritto che non è solo di alcuni, ma di tutti».
Il “decalogo OGR”, ispirato a principi quali la massima autonomia e l’autodeterminazione delle persone, illustra in dettaglio i fondamenti per una buona fruibilità degli eventi: dalle informazioni “in italiano facile” con testi e icone integrati, all’utilizzo delle nuove tecnologie per creare esperienze personalizzate, interattive e coinvolgenti per tutti; dalla pianificazione degli strumenti e delle procedure di sicurezza nel rispetto delle esigenze del “pubblico più debole” alla disponibilità nei servizi di ristoro di menù adatti a eventuali intolleranze; dalla formazione del personale per l’accoglienza, alle soluzioni di allestimento più idonee per una diffusa e ampia accessibilità.
Il decalogo dell’evento per tutti
1. Il rispetto e il soddisfacimento attento e partecipe delle differenti esigenze della pluralità delle persone. Il fruitore dell’evento deve essere considerato nella sua accezione più ampia e completa, a favore di un approccio inclusivo che sappia tenere conto delle differenti specifiche esigenze di tutte le persone: famiglie con bambini, persone molto anziane, persone con animali da compagnia etc. persone con difficoltà o con disabilità (fisiche, motorie, senso-percettive, comunicative, relazionali, intellettive, cognitive, psichiche), persone con disabilità complesse, persone con allergie e intolleranze, persone con bisogni dietetici etc.
2. Evento appagante, sostenibile e fruibile per qualsiasi persona. Occorre garantire a tutti, indipendentemente dalle particolari esigenze e difficoltà, la possibilità di realizzare, anche tramite specifici accorgimenti e servizi, esperienze piacevoli e appaganti, comprendendo anche la partecipazione attiva, qualora sia prevista nell’evento.
3. Le diverse declinazioni dell’accessibilità universale e inclusiva. La capacità inclusiva dell’evento si realizza in gran parte attraverso la contestuale ed equilibrata presenza di accoglienza e comunicazione attente alla pratica dell’inclusione, di accessibilità architettonica e percettiva, di accesso all’esperienza.
4. Accoglienza attenta e modulabile. Per raggiungere una piena fruibilità dell’evento sono fondamentali gli aspetti relazionali di accoglienza, di convivialità e di attenzione alle diverse esigenze, in riferimento sia ai servizi, sia alle attività di accompagnamento, di intrattenimento e a quelle di natura educativa. Di grande importanza è la disponibilità a modificare/modulare le proprie consolidate pratiche di ospitalità per accogliere specifiche e differenziate esigenze e aspettative.
5. Diffusione dell’accessibilità architettonica e percettiva. E’ necessario realizzare, un’accessibilità spaziale ampia, intesa come possibilità per tutti e per ciascuno di accedere, orientarsi, riconoscere, muoversi in autonomia e utilizzare, in modo paritario, inclusivo, non discriminante ed emarginante, gli spazi e i luoghi, in cui si svolgono le attività dell’evento. L’accessibilità strutturale deve essere conseguita ricorrendo sia a interventi progettuali, tecnologici e gestionali, sia a soluzioni di comunicatività ambientale.
6. Accesso alle attività e ai servizi. L’accesso all’esperienza si consegue dando la possibilità a tutti e a ciascuno di partecipare, godere e vivere al meglio l’evento proposto. E’ importante promuovere attività e percorsi basati su differenti modalità realizzative, che facciano ricorso alla multi-sensorialità, all’interattività, ad ausili e a supporti tecnologici, ivi compresa la tecnologia “smart”, integrati in modo equilibrato.
7. Informazione e comunicazione inclusive. Occorre ricorrere a strategie di comunicazione inclusive, efficaci ed esaustive, fondate sull’utilizzo di un linguaggio corretto e diversificato (parlato, scritto, segnato) e di strumenti di comunicazione appropriati, utili a prevenire ogni forma di discriminazione. Attraverso i diversi canali informativi anche gli elementi connessi all’accessibilità devono essere comunicati.
8. Autovalutazione della fruibilità dell’evento attraverso informazioni oggettive. L’informazione sull’accessibilità deve essere completa e precisa e deve fare riferimento a differenti esigenze, al fine di permettere a ognuno di conoscere e valutare in autonomia per poter operare scelte consapevoli.
9. Formazione degli operatori nei confronti dell’accoglienza inclusiva. L’assunzione di consapevolezza e il rafforzamento delle competenze costituiscono base indispensabile per attuare un’accoglienza inclusiva e per saper conoscere e mettere in campo indicazioni tecnico-operative ispirate al rispetto delle differenti specifiche esigenze, nella consapevolezza che adeguati facilitatori ambientali contribuiscono a ridurre le limitazioni e a favorire una piena partecipazione.
10. Promozione e diffusione dell’evento per tutti. Far conoscere l’evento concepito e realizzato per tutti è uno strumento per contribuire a ridurre e prevenire i fattori di esclusione, di rischio, di malessere ambientale, di disuguaglianza, di marginalizzazione nell’accesso e nella fruizione di un evento sostenibile, responsabile e accessibile per tutti.
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