Volontariato
Ecco il manifesto del turismo accessibile
Al centro il "cliente" e il diritto a scegliere una meta perché piace, non perché è l'unica accessibile
di Redazione
«L’accessibilità dei luoghi non deve determinare la scelta della vacanza: si
deve poter scegliere una meta o struttura turistica perché piace e non perché
essa è l’unica accessibile». È scritto nero su bianco al punto tre del nuovo “Manifesto per la promozione del turismo accessibile”, elaborato la Commissione ministeriale per la promozione e il sostegno del turismo accessibile e presentato qualche giorno fa a Torino durante l’assemblea annuale dell’Anci. E finalmente potrebbe essere la svolta rispetto a un settore che spesso finora si è limitato a percepire l’accessibilità come “adeguamento agli standard”.
Il documento mette al centro il concetto di cliente nel sistema dei trasporti, nella ricettività, nella ristorazione, nella cultura, nel tempo libero e nello sportIl manifesto, primo atto ufficiale, secondo la nuova filosofia legata alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
“Un paese davvero civile non può non consentire ai suoi cittadini la piena accessibilità a tutte le sue strutture pubbliche e private. E questo vale a maggior ragione per un settore, quello del turismo, che vede l’Italia primeggiare nel mondo per le sue eccellenze in tutti i campi”, ha dichiarato il ministro Michela Vittoria Brambilla in una nota.
In allegato il pdf del Manifesto.
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