Famiglia
Ecco i “Cyber angels” poliziotti della rete Usa
Pattuagliano Internet 24 ore su 24, alla caccia di siti proibiti e danno istruzioni ai genitori su come bloccarli. È la risposta alla bocciatura della legge anti pornografia
Nuovo giro, nuovo fallimento. Se di fallimento si può parlare. Infatti è difficile esprimere un giudizio sul significato della nuova bocciatura negli Stati Uniti di una legge che regolamenta i contenuti in Internet, dopo il naufragio di tre anni fa del Communication Decency Act a seguito della campagna mondiale ?Blue Ribbon? (il ?Nastro Azzurro? garante della libertà d?espressione). Protezione dei minori da un parte, libertà di parola dall?altra. Negli Usa, il giudice federale di Philadelphia, Lowel A. Reed, ha bloccato l?entrata in vigore di una legge che protegge i minori dalla pornografia in Rete, legge che dichiara reato inserire siti contenenti materiali ?pericolosi per i minori? (pornografia infantile, ma non solo), con pene di 150 mila dollari al giorno e fino a sei mesi di carcere. In attesa, quindi, del ricorso del Dipartimento di Giustizia americano, l?unico organo politico al mondo ad aver tentato una regolamentazione di Internet, i maggiori utenti mondiali della Rete hanno di nuovo propeso per il famoso primo emendamento della Costituzione. Una decisione di non poco peso, dato i frequenti casi di adescamento di minore effettuati attraverso la Rete negli Usa, dove le famiglie che navigano rappresentano il 16,7% del totale, ossia ben 15 milioni di nuclei. Ma il magistrato americano ha sottolinenato come il contenuto delle pagine web sia comunque controllabile, direttamente dai genitori, tramite i filtri posti nei comuni programmi di navigazione. E, infatti, la strada del controllo ?fai da te? sembra essere quella scelta dalla popolazione americana: genitori-investigatori che percorrono la Rete alla ricerca dei maniaci che potrebbero importunare i loro bambini, associazioni di quartiere che insegnano loro come fare, fino ad arrivare ai Cyber Angels, l?ala informatica dei newyorchesi Guardian Angels, che si occupano di pattugliare 24 ore su 24 le strade telematiche. Una soluzione, quella dei guardiani on line, che è piaciuta, ed é stata subito copiata, in Giappone, altro Paese dall?alta diffusione di cyberpedofili. Un ulteriore segnale di come, nelle realtà dove Internet è particolarmente diffusa, ci si stia organizzando dal basso. In attesa di una legge che sia sensibile sia ai diritti dei bambini che a quello della libertà d?informazione.
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