Cultura

Ecco i 99 centri in cui si cura la dipendenza da internet

L'Istituto Superiore di Sanità ha realizzato la prima mappatura dei servizi che si occupano dei disturbi internet correlati. Sono 99, di cui 16 gestiti dal privato sociale. Sono appena 37 in tutta Italia i centri che danno aiuto a ragazzini under14. La Lombardia è la regione con più servizi

di Sara De Carli

Sono 99 in Italia i servizi che si occupano dei disturbi internet correlati, con un’équipe che conta complessivamente 347 professionisti. A mettere insieme la prima mappa dei servizi che si occupano di dipendenza da internet è l’Istituto Superiore di Sanità, con il suo Centro Nazionale Dipendenze e Doping nell’ambito del progetto CCM Rete senza fili: tante connessioni possibili. La mappatura è geolocalizzata e interattiva e permette di individuare velocemente i servizi nell’ottica di facilitare l’accesso alle risorse territoriali, agevolando e riducendo i tempi d’incontro fra domanda dell’utente e risposta dei servizi. L’Istituto Superiore di Sanità inoltre metterà a disposizione tutti i Telefoni Verdi sulle dipendenze (fumo, alcol, droga, doping, gioco d’azzardo) al fine di intercettare anche i disturbi legati alla dipendenza da internet.

Dei 99 servizi, 83 sono afferenti al Servizio Sanitario Nazionale e 16 al privato sociale. L’offerta non è omogenea sul territorio nazionale: la Lombardia, con 38 centri, stacca tutte le altre regioni. Seguono la Liguria con 13 unità di offerta, le Marche con 12, Toscana e Veneto con 6. Non sono giunti dati dalle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Molise. I servizi che si occupano di 15-17enni sono 80, mentre quelli che prendono in carico ragazzini sotto i 14 anni sono 37. Ottantotto i centri in cui i maggiorenni trovano aiuto. C'è una guida in pdf e una piattaforma interrogabile, in cui anche gli operatori possono censirsi per aggiornare il quadro.

«La dipendenza da internet è oggetto di un’attenzione crescente da parte degli esperti: riguarda un super investimento delle attività online, che occupa gran parte del tempo della giornata, accompagnandosi a incapacità di controllo, alterazioni dell’umore, progressivo abbandono dei compiti e degli interessi precedenti e, talvolta, a fenomeni di ritiro dalla vita sociale. Oltre a suggerire l’importanza di un precoce intervento educativo dello strumento digitale, i clinici rivolgono il loro interesse a comprendere le difficoltà personali e relazionali che si celano dietro tali manifestazioni, in modo tale da aumentare la consapevolezza del soggetto e a favorire soluzioni più adattive e creative», dice l'ISS.

I percorsi di trattamento offerti sono caratterizzati prevalentemente da un approccio multimodale integrato che vede nell’intervento di sostegno psicologico al paziente (93%) l’intervento maggiormente proposto, a seguire la psicoterapia individuale (91%) e l’intervento di sostegno psicologico ai familiari (82%), l’intervento psicoeducativo individuale (73%) e la psicoterapia familiare (66%).

Le risorse territoriali si avvalgono di diverse figure professionali che offrono trattamenti integrati. I professionisti che compongono l’équipe sono 347 e sono soprattutto psicoterapeuti (29%), assistenti sociali ed educatori professionali (entrambi 16%), medici specialisti in psichiatria o neuropsichiatria (15%) e a seguire psicologi clinici, infermieri professionali, medici specialisti in neuropsichiatria infantile. I volontari sono l’1%.

Il privato sociale è attivo nel settore in Liguria a Sanremo con il Centro Di Solidarietà L’Ancora, aperto nel 2019 e dal 2013 a La Spezia con il consorzio coop. sociali Cometa. A Bolzano l’associazione Hands Onlus ha attivato due ambulatori nel 2020, di cui uno dedicato a 0-14enni e 15-17enni.

In Lombardia la Fondazione Angelo Custode ha avviato la sua attività nel 2020 a Trescore Balneario (BG) nel Consultorio Familiare Zelinda mentre nel 2021 a Brescia è partita la Fondazione Poliambulanza con il Consultorio Cidaf Poliambulanza Travagliato. Sempre a Brescia città c’è lo Spazio Off che prende in carico anche minori, gestito dalla Comunità Fraternità S.C.S. Onlus mentre a Pontevico (BS) c’è il Centro Diurno Eureka di Il Gabbiano Società Cooperativa Onlus. A Concesio (BS) ci sono Gli Acrobati, una Onlus che dal 2012 prende in carico anche 15-17enni. Nel milanese a Corbetta dal 2020 è attiva la Comunità Cà Nostra, una comunità pedagogica riabilitativa della Associazione Fides mentre a Pavia ci sono Il Dosso Verde, centro di Riabilitazione Neuropsichiatrica e di Psicoterapia dell’età evolutiva delle Suore di Maria Consolatrice (0-14 e 15-17 le età prese in carico) e Centro Clinico Minerva S.R.L (0-14; 15-17; 18+).

Nelle Marche la cooperativa sociale Polo 9 gestisce a Senigallia dal 2012 un servizio che si occupa di 15-17enni e a Pesaro propone un gruppo terapeutico dal 2014 per maggiorenni. A San Benedetto del Tronto AMA Aquilone dal 2018 ha uno sportello di ascolto e fornisce consulenza su Gap e Dipendenze Digitali.

foto Unsplash

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