Non profit
Ecco cosa succede all’estero dove il futuro è già arrivato
I diversi tipi di fund raising rispondono a esigenze di ente diversi; vediamo i risultati all'estero
di Redazione
La raccolta fondi online si può attuare attraverso due canali, quello diretto e quello indiretto.La modalità diretta, ovvero attraverso un proprio sito, è sicuramente una soluzione profittevole per organizzazioni ben conosciute, per coloro cioè che sono in grado di generare traffico consistente di possibili donatori sul sito.
Strumenti di questo particolare tipo di raccolta fondi sono: le donazioni online, la campagna soci e la vendita di gadgets. Quando, invece, ci si appoggia invece a strutture esistenti quali giving sites, free click, E-Philanthropy, E-commerce e aste online, si parla di fundraising indiretto.
Da un’indagine condotta dal’autorevole periodico americano Chronicle of Philanthropy è emerso che delle 252 charities intervistate, solo 1/3 di queste ha raccolto fondi online per mezzo di un proprio sito internet nel corso del 1999. E sebbene le somme raccolte siano consistenti, in realtà rappresentano soltanto una piccola percentuale del totale delle donazioni. American Red Cross nel corso del 1999 ha raccolto online $2.7 milioni, cifra che rappresenta solo lo 0,33% del totale raccolto ($817 milioni). I 200.000 dollari raccolti online da Wwf rappresentano solo lo 0,2 % delle entrate. Infine, nel periodo settembre 99- marzo 2000 Amnesty International (Uk) ha registrato una media di 97 transazioni online mensili per una media di 26.28 sterline a donazione. Il cyberfundraising, come generalmente viene definita la raccolta fondi online, è ancora in fase di sperimentazione non solo in Italia, ma anche nei paesi anglosassoni. I risultati importanti si vedranno in futuro. L’importante è essere pronti, perché su internet tutto succede velocemente e il futuro può essere già domani.
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