Economia

Ecco cosa può fare la tele solidarietà

Un asilo nido per piccoli sieropositivi, un centro ricreativo per disabili, un ospedale pediatrico in Somalia, scuole in Albania...

di Carmen Morrone

Questo speciale dedicato a La fabbrica del sorriso non è il primo. Si tratta però di un ritorno, non di una replica. Vita, infatti, ospita, come ha fatto a marzo per Abio, Amref, Cesvi e Lega del Filo d?oro, i ringraziamenti e le rendicontazioni di altre dieci associazioni che hanno beneficiato della raccolta fondi della kermesse televisiva, andata in onda l?8 e il 15 ottobre 2003. La casa di Arché Il nostro viaggio parte da Milano, da una coloratissima casa che accoglie 10 bambini e 7 mamme sieropositivi e in difficoltà a causa di maltrattamenti, abusi, inadeguatezze economiche. L?associazione Arché, che nel 1989 nasce per dare assistenza ai bambini malati di Aids e alle loro famiglie, ha creato nel cuore della metropoli lombarda un nido in cui ritrovare il calore della famiglia. Per mantenere la struttura occorrono più di 300mila euro all?anno, e i 170mila euro della Fabbrica del sorriso costituiscono un prezioso contributo. «Abbiamo assunto due educatori professionali che si stanno occupando dei bambini che, dopo la scuola, hanno bisogno di essere seguiti nei compiti. E visto che sono stati tutti promossi, li abbiamo potuti premiare con una settimana di vacanza al mare e in montagna», spiega Mirella Savegnago, che ricorda che i fondi serviranno anche all?acquisto di una citycar per il trasporto all?ospedale degli ospiti che seguono le cure contro l?infezione da Hiv. In questo viaggio c?è un fil rouge che ci conduce: è la famiglia, la sua tutela, la sua valorizzazione come nucleo primo della società. Quella famiglia cui le istituzioni internazionali hanno dedicato l?anno in corso. Ctm e la comunità Ed eccoci a Lecce, alla Comunità educativa familiare dell?associazione Ctm-Controinformazione Terzo mondo. «Si tratta di un ramo del centro don Lorenzo Milani di Casalabate. La parte residenziale ospiterà 8 minori a rischio di devianza ed emarginazione, il centro diurno sarà aperto a 20-30 ragazzi seguiti da educatori 24 ore al giorno, in un ambiente che a noi piace definire di normale quotidianità. E nei laboratori di falegnameria e informatica potranno imparare un mestiere per trovare un lavoro», dice il presidente Enrico Azzone, che aggiunge: «Il contributo della Fabbrica ci serve per avviare l?intero centro e ristrutturare alcune parti, pagare il personale e acquistare strumenti e materiali per i laboratori. Poi saremo quasi autosufficienti con le rette che ci pagano i Comuni che ci affidano i minori». Atlha invita Naomi Con l?acconto di 150mila euro Atlha ha raggiunto il suo obiettivo: ricavare sale per le attività ricreative da un?ala della Cascina Bellaria nel parco Trenno di Milano, per bambini dai 6 agli 11 anni con esigenze speciali. «Partirà a breve la seconda fase del progetto, che consiste nel creare un gruppo di 12 bambini disabili e normodotati per avviare l?attività ricreativa e sportiva settimanale, seguita da pedagogisti ed educatori», afferma Lino Brundu, direttore generale Atlha. L?associazione tempo libero handicappati dal 2001 annovera, come presidente onorario, nientepopodimeno che Naomi Campbell, che in quell?anno era stata premiata dalla Regione Lombardia per l?impegno sociale e aveva scelto un?associazione locale come sua ?protetta?. Save the children in classe E adesso trasferiamoci in Albania, dove Save the children ha messo in piedi un progetto in favore dei bambini delle aree depresse del Paese. L?organizzazione è impegnata in oltre 100 Paesi del mondo con più di 500 progetti a favore dell?infanzia. «In collaborazione con il ministero dell?Istruzione albanese interverremo in 75 scuole, coinvolgendo più di mezzo milione di bambini, per formare circa 10mila insegnanti e 1.300 ispettori. Il budget per 5 anni è di 459.571 euro. I 150mila euro ricevuti saranno interamente impiegati in Albania per le attività che partiranno nell?anno scolastico 2004-2005», afferma Cesare Martinelli, direttore di Save the children Italia. L?ospedale Intersos Per Intersos, la ong che dal 1992 opera a favore delle popolazioni in pericolo, La fabbrica del sorriso ha rappresentato un?occasione per fronteggiare la grave emergenza in Somalia. «Il contributo ci ha permesso di continuare a supportare la pediatria e il centro materno-infantile dell?ospedale di Jowhar, con un bacino di utenza di più di 300mila persone», afferma Nino Sergi, presidente dell?associazione. «Nel reparto di pediatria stiamo ristrutturando gli ambienti, abbiamo pagato il personale e acquistato materiale sanitario. Nei prossimi mesi docenti internazionali terranno corsi di formazione per gli infermieri». Uic e le tecnologie Sempre diretto ai bambini il progetto dell?Unione italiana dei ciechi. «A Roma nascerà un centro di alta specializzazione in cui le persone con minorazioni visive impareranno a comunicare, a recuperare il loro handicap per un?integrazione completa nella società e soprattutto trovare un soddisfacente lavoro», racconta Tommaso Daniele, presidente di una delle più antiche associazioni italiane. «L?adattamento della palazzina a Casal Ombroso richiede 15 milioni di euro, i fondi della Fabbrica serviranno per partire con i primi lavori». Un Tetto Azzurro a Roma Il viaggio di Vita termina a Roma, con la visita al Tetto Azzurro, il centro provinciale per la diagnosi, il trattamento e l?accoglienza del bambino maltrattatato del Telefono Azzurro. «Dal 1999 offriamo consulenza e pronta accoglienza per minori e adolescenti vittime di abuso, in collaborazione con la Provincia di Roma. Formiamo gli operatori dell?area provinciale, perché il nostro obiettivo è quello di attivare un modello d?intervento in rete condiviso dai diversi servizi territoriali», afferma Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro. «Con la donazione della Fabbrica del sorriso potenzieremo l?area della diagnosi e del trattamento clinico dei casi di abuso, e la formazione per gli operatori».


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