Welfare

Ecco cosa (non) dirà il ministro Frattini

«Vita» anticipa il discorso della Farnesina al Palazzo di Vetro

di Paolo Manzo

Previsti accenni a un nuovo fondo multilaterale per il clima e alle minoranze religiose. Poche parole invece sui temi in agenda Dalla Farnesina lo confermano a Vita: al vertice che si terrà al Palazzo di Vetro per fare il punto sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Mdgs) dell’Onu l’Italia sarà rappresentata sia dal ministro degli Esteri Franco Frattini (una sorpresa) sia dal direttore generale della cooperazione allo sviluppo (Dgcs) del ministero degli Affari Esteri, Elisabetta Belloni.
La domanda che sorge spontanea a chiunque si occupi di aiuto pubblico allo sviluppo e di cooperazione è molto semplice: cosa diranno (soprattutto il primo)?
Il ministro Belloni, infatti, ha più volte denunciato negli ultimi due anni l’insostenibile basso livello quantitativo dell’aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) italiano e non potrà che riaffermare la denuncia, sottolineando magari i miglioramenti «in efficienza» del «poco che resta» al settore. Un aspetto importante che anche l’Ocse-Dac, il Comitato per l’aiuto pubblico dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, riconosce all’Italia da un paio di anni a questa parte. Miglioramenti resi possibili dall’ottimo lavoro svolto sulla qualità dalla stessa Dgcs sotto la gestione Belloni.
Cosa dirà Franco Frattini, invece, è più difficile prevederlo. Probabilmente proporrà qualche nuovo fondo multilaterale – uno strumento “sempreverde” – per aiutare “il clima sostenibile” e di certo presenterà una risoluzione “sulle minoranze e la libertà religiosa”. Difficile, invece, che si presenti di fronte alle altre 150 delegazioni circa che si riuniranno dal 20 al 23 settembre per fare il punto su Obiettivi del Millennio e cooperazione internazionale parlando dei temi in agenda. Se lo facesse, infatti, “non potrà non dire” che in occasione del G8 de L’Aquila lui stesso si era fatto promotore dell’Aquila Food Initiative, prevedendo un investimento dei donatori di 22 miliardi di dollari nei prossimi tre anni alla lotta per la sicurezza alimentare e che, ad oggi, l’Italia ha stanziato solo 428 milioni di dollari, solo 180 milioni dei quali sono nuove risorse, ovvero soldi non scippati ad altri progetti di cooperazione. Frattini, che a differenza della Belloni, diplomatica/dipendente pubblica, ha il potere politico di farsi ascoltare dal Consiglio dei ministri e dal Tesoro tremontiano, “non potrà non dire” che il nostro Aps in cooperazione internazionale è sceso dallo 0,22% del Pil nel 2008 allo 0,16% nel 2009. Per la cronaca l’Obiettivo del Millennio numero 8 prevedeva di «raggiungere entro il 2015 «lo 0,7% e nel 2010 lo 0,52% come step intermedio. Frattini “non potrà non dire” che peggio di noi ha fatto solo la Grecia, non propriamente un esempio da seguire. Il nostro ministro degli Esteri “non potrà non dire” che pur ospitando le maggiori agenzie Onu impegnate nella lotta per il diritto al cibo a cominciare dalla Fao, nell’ultima classifica dei donatori stilata dall’ong ActionAid sui 22 Paesi area Ocse considerati, l’Italia è al diciottesimo posto per l’impegno nella riduzione della povertà. Infine Frattini “non potrà non dire” che la parola più usata – non solo all’estero ma nella stessa Farnesina che lui dirige – per definire l’impegno italiano nel raggiungimento degli Mdgs è «trascurabile».

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