Non profit
Ecco come Pezzotta spenderà i “suoi” 2,2 milioni
Il Cir risponde alle allusioni di Giornale e Italia Oggi
di Giulio Leben
Ci sono rimasti male al Consiglio Italiano per i Rifugiati quando hanno visto gli articoli apparsi su Il Giornale e su Italia Oggi. In entrambi i casi il titolo non lasciava spazio a troppe interpretazioni: “Ma quanto incassa Pezzotta” e ancora “L’8 per mille premia Pezzotta”. La notizia? Era stato pubblicato in Gazzetta il decreto del presidente del consiglio dei ministri dal titolo “Ripartizione della quota dell’otto per mille per l’anno 2009” di competenza dello stato, dove il gettone più corposo (2.250.028 euro) risultava a favore del Consiglio Italiano per i Rifugiati. Sì, ma cosa c’entra Pezzotta? Hanno pensato al Cir. Tanto che il direttore della onlus, Christopher Hein, ha preso carta e penna è ha scritto una lettera di chiarimenti a entrambi i giornali. Peccato non sia mai stata pubblicata.
Si sa, siamo in piena campagna elettorale per le Regionali e Savino Pezzotta, ex leader cislino e attualmente candidato Udc per la Lombardia, capita sia anche presidente del Cir. Come d’altra parte lo sono stati Bruno Trentin, Giovanni Conso o Pietro Scoppola. Tutti rigorosamente a titolo gratuito. Pezzotta compreso. Ma allora? Per capirci qualcosa di più abbiamo chiesto allo stesso Hein.
VITA: Direttore, sono tanti due milioni di euro, cosa intendete farci?
Christopher Hein: Il progetto “Ritrovarsi per ricostruire” per cui abbiamo chiesto i fondi dell’8 per mille come prevede la legge 222 del 1985 e il DPR n. 76 del 10 marzo 1998, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato valutato positivamente da una Commissione interministeriale già due anni fa.
VITA: Poi cosa è successo?
Hein: Che Tremonti ha deciso si dovesse usare l’8 per mille per ripianare il buco causato dall’abolizione dell’ICI e quindi niente finanziamento.
VITA: Che però è arrivato quest’anno. Come lo utilizzerete?
Hein: Il progetto ha l’obiettivo di sostenere e accompagnare nel processo di ricongiungimento familiare 300 rifugiati e persone con status di protezione sussidiaria. Come abbiamo scritto ai giornali il 53 per cento del finanziamento (1milione e 200mila euro), verrà corrisposta direttamente ai beneficiari finali attraverso contributi alloggio, pagamento spese mediche, contributi per inserimento lavorativo subordinato e autonomo, e altre misure di sostegno diretto. Il restante 47 per cento verrà speso per sviluppare le attività di inserimento lavorativo e accompagnamento sociale, psicologico e legale necessarie per realizzare l’intervento, e sarà suddiviso tra i partner del progetto: la Fondazione Franco Verga e la CGIL di Milano, la Cooperativa Panta Rei di Verona, il Centro Astalli e la Federazione delle Chiese Evangeliche di Roma, la Caritas Cooperativa “Roma Solidarietà” e Promidea Soc. Coop. che ha sede in Calabria.
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