Mondo
Ebola: FMI sul banco degli accusati
Una ricerca pubblicata da The Lancet accusa il Fondo monetario internazionale e le sue politiche di austerity di aver indebolito le infrastrutture sanitarie nei paesi colpiti dall’epidemia
20 anni austerity hanno finito per mettere in ginocchio le infrastrutture pubbliche sanitarie di molti paesi africani, impendendo a quelli colpiti da Ebola di affrontare in modo adeguato all’epidemia che sta colpendo l’Africa occidentale. È questa l’accusa lanciata da uno studio pubblicato oggi dalla rivista scientifica The Lancet.
La ricerca condotta ricercatori del dipartimenti di sociologia dell’Università di Cambridge, dell’Università di Oxford e della London School of Hygiene and Tropical Medicine dimostrano che le politiche di austerità budgetarie imposte dall’FMI hanno rallentato lo sviluppo di servizi sanitari efficaci in Guinea, Liberia e Sierra Leone, diventati gli epicentri del virus che sino ad ora ha fatto più di 7300 vittime in meno di un anno. Ora, una delle ragioni principali della rapidità con cui Ebola si è diffusa in questi paesi è legata «alla debolezza dei sistemi sanitari della regione», sostiene l’autore principale della ricerca, Alexander Kentikelenis, sociologo dell’Università di Cambridge.
«I programmi di cui l’FMI si è fatto l’avvocato hanno ridotto i mezzi finanziari e le risorse umane dei sistemi sanitari nei paesi colpiti da Ebola, rimasti totalmente impreparati quando il virus ha iniziato a diffondersi tra le loro popolazioni».
Le conclusioni dello studio sono il risultato di una lunga ricerca durante la quale i ricercatori hanno passato in rassegna le politiche promosse dal Fondo monetario prima dell’epidemia sfruttando i dati forniti dai programmi di prestiti finanziari concessi dall’istituzione tra il 1990 e il 2014, per poi analizzarne l’impatto in Guinea, Liberia e Sierra Leone.
«Nel 2013, poco prima dell’emergenza Ebola, i tre paesi sono stati sottoposti alle direttive economiche dell’FMI, e nessuno di loro è riuscito ad aumentare le sue spese sociali nonostante i bisogni urgenti registrati nel settore sanitario», assicurano i ricercatori.
Pronta la risposta dell’istituzione finanziaria internazionale. Un suo portavoce sostiene che il mandato del Fondo non prevedeva interventi specifici nella sanità pubblica, rigettando l’accusa secondo la quale la propagazione di Ebola sarebbe stata provocata dalle politiche dell’FMI. «È totalmente falso».
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