Volontariato

E zanotelli scrisse: non siate atomi

Ha preso carta e penna per scrivere a chi sarà alla Conferenza sul volontariato. E a Vita ha anticipato i contenuti della lettera...

di Stefano Arduini

Se si chiede a padre Alex Zanotelli perché dopo gli anni di Korogocho ha scelto di vivere in un piccolo basso che sale a mo? di chiocciola, disabitato da oltre 50 anni, nel cuore del rione Sanità a Napoli, risponderà che «è raro trovare una comunità con radici tanto profonde». Ricordano le statistiche: 67mila abitanti stipati in 5 chilometri quadrati ad altissima densità camorristica. Radici inquinate, quindi? Neanche per sogno. Perché i numeri non dicono tutto. Anzi spesso ingannano. Proprio quaggiù Zanotelli ha infatti trovato pane per i suoi denti. «Giovani, vecchi, ricchi, poveri, uomini, donne, di tutti i tipi, non so neanche io quanti, ma sono tanti», che negli ultimi mesi accompagnati dal missionario hanno alzato la voce per dire la loro sulla privatizzazione dell?acqua, sull?emergenza rifiuti, sui campi rom e sulla militarizzazione dell?area. Comitati civici volontari che da qualche mese sono diventati, attraverso le Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d?Italia, il megafono di un intera comunità. Alla Conferenza nazionale sul volontariato, un appuntamento che Erri De Luca considererebbe «reticente» senza la presenza di padre Alex – come ha detto sul numero scorso di Vita -, Zanotelli ha però deciso di recapitare una lettera «molto pesante e molto dura» perché «il volontariato è qualcosa che va al di là del ?fare del bene?, e va salvaguardato».

Vita: A cosa si riferisce nel concreto?
Alex Zanotelli: L?atto volontario e gratuito che non presuppone uno scambio di denaro custodisce in se stesso una potenza straordinaria. È una profezia che genera punti interrogativi e rimette in discussione le fondamenta della società dell?acquisto e della vendita.

Vita: Lei accenna a una presa di coscienza che rimane minoritaria. Non crede?
Zanotelli: Questo è vero fino a un certo punto. Il movimento dei comitati civici dimostra che se le radici sono fertili, la costruzione dal basso è sempre possibile. Dire poi che è difficile, mi pare scontato. Ma la battaglia sull?acqua l?abbiamo vinta. È un risultato sotto gli occhi di tutti.

Vita: Cosa si aspetta dalla Conferenza?
Zanotelli: In questo mondo occorre tracciare il confine fra ciò che è volontario e ciò che non lo è. Qui da noi stanno prosperando gli osservatori sul volontariato e i progetti di volontariato finanziati dagli enti locali. Attività preziose, ma indiscutibilmente parti integranti del sistema. La vocazione del volontariato invece è quella di rompere le uova nel paniere, non di essere la tessera di un puzzle.

Vita: In questo quartiere lei ha creato una rete sociale che prima non esisteva. Come c?è riuscito?
Zanotelli: Anche in ragione della sua rappresentazione mediatica, quella in cui viviamo, in generale, è una società molecolare, atomizzata, incapace di immaginarsi in rete. E in questo senso il tessuto napoletano è fra i meno porosi. A differenza che nel settentrione, storicamente non sono mai sorte esperienze di lotta comunitaria. Per questo il primo tassello è l?informazione. Fornire alla gente gli strumenti per comprendere. Come abbiamo fatto per l?acqua e come stiamo facendo per i rifiuti e la militarizzazione del territorio, che ormai ha raggiunto livelli molto superiori a Vicenza.

Vita: Crede davvero che l?informazione sia di per sé sufficiente?
Zanotelli: Credo che sia necessaria, ma che le associazioni svolgano un ruolo altrettanto indispensabile. Senza la rete di Lilliput sarebbe stato impensabile mettere in piedi questo movimento. Il dialogo va bene, ma poi occorre un momento di sintesi. Altrimenti ognuno va per la sua strada e le forze si disperdono.

Vita: Ritiene che il coinvolgimento dei giovani sia un problema per le organizzazioni di volontariato?
Zanotelli: I giovani non sono presenti perché non sono informati. E ancora una volta il Sud sta peggio che il Nord. Per questo io dico: entriamo nelle scuole, parliamo con loro, coinvolgiamoli, teniamoli informati.

Vita: Ci può fare un identikit dei volontari della sua rete?
Zanotelli: Impossibile risponderle. I nostri attivisti sono sempre diversi a seconda dei temi che trattiamo. Chi si batte contro la discarica di Serre non è detto si attivi anche sul fronte del contrasto alla militarizzazione.


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