Riconoscimenti

È Vincenzo Manes l’Alumnus Luiss 2023

La nomina decisa dal cda della Luiss Guido Carli. Il presidente e fondatore di Fondazione Dynamo-Camp si è detto «felice di poter collaborare con l’Ateneo per promuovere il valore della solidarietà tra gli studenti, così come una nuova cultura civica nella società, per una consapevole cura del bene comune»

di Redazione

Il consiglio di amministrazione della Luiss Guido Carli ha nominato Vincenzo Manes Alumnus Luiss 2023. Manes, ricorda una nota, è presidente esecutivo di Kme Group, presidente e fondatore di Fondazione Dynamo-Camp. Nel 2013 è stato nominato Cavaliere del Lavoro.

«Con immenso onore e gratitudine ricevo da Luiss questo riconoscimento che rappresenta, da un lato, l’occasione per rinnovare il legame con la mia Alma Mater e dall’altro l’opportunità di avviare una nuova e stimolante avventura di restituzione da alumno, insieme a Luiss Alumni Network. Sono felice di poter collaborare con l’Ateneo per promuovere il valore della solidarietà tra gli studenti, così come una nuova cultura civica nella società, per una consapevole cura del bene comune», ha dichiarato Vincenzo Manes. Che ha aggiunto:«Su queste dimensioni mi sono esercitato già sui banchi dell’università e sono davvero orgoglioso della leadership conseguita da Luiss anche a livello internazionale» 

Profilo

Laureato con lode in Economia e Commercio alla Luiss Guido Carli nel 1984, Vincenzo Manes ha iniziato il suo percorso professionale nel private equity, di cui è divenuto uno dei principali protagonisti italiani. Nel corso degli anni ha affiancato alle attività imprenditoriali quelle filantropiche: è fondatore di Fondazione Dynamo – Motore di Filantropia, gruppo di organizzazioni sociali diversificate per missione e settore di appartenenza, tra cui Fondazione Dynamo-Camp, che dal 2007 regala programmi di Terapia Ricreativa a oltre 90mila persone, tra cui bambini con patologie gravi e croniche, supportando le loro famiglie. Dynamo-Camp ogni anno impiega più di 200 persone e lavora con più di 2000 volontari. 


Per questo suo impegno – continua la nota -, negli anni, ha ricevuto numerosi premi e onorificenze. Vincenzo Manes è stato, inoltre, consigliere pro-bono del Governo per il Terzo settore e lo sviluppo dell’economia sociale. In questa posizione ha promosso la nascita della Fondazione Italia Sociale, di cui è presidente. Siede inoltre nel consiglio di amministrazione della Fondazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia e della Fondazione Adriano Olivetti. 

In Luiss è docente titolare del corso “Becivic: Per Una Nuova Cultura Civica” e membro del Progetto LA4G – Luiss Alumni for Growth, l’investment club dell’Ateneo che investe su startup Luiss-related, fondate o co-fondate da laureati Luiss, con una logica “benefit” e di “give back”.  

«Doti imprenditoriali e impegno nel Terzo settore qualificano l’azione di Vincenzo Manes come esempio virtuoso per l’intera comunità del nostro Ateneo. La sua capacità di tradurre idee innovative in progetti concreti e la dedizione nel migliorare la vita delle persone più vulnerabili fanno di lui un punto di riferimento e una fonte di orgoglio per tutta la Luiss» ha commentato il presidente Vincenzo Boccia.

Il presidente del Luiss Alumni Network- Lan Daniele Pelli ha aggiunto: «Siamo certi che, grazie al suo profilo di autentico civil servant, Vincenzo Manes continuerà ad ispirare l’intera comunità Luiss e tutti i nostri Alumni, perché il suo impegno etico e sociale riflette pienamente i valori del modello formativo del nostro Ateneo.  L’esempio e l’impegno attivo di Enzo rappresentano un contributo qualificato per affrontare la sfida della restituzione, uno degli obiettivi strategici di Lan».

Il riconoscimento di Alumnus dell’Anno – spiega la nota – viene assegnato a una ex allieva/o che abbia raggiunto traguardi significativi, tra gli oltre 58mila Alumni nel mondo. Nelle precedenti edizioni, il premio è stato assegnato a: Marcella Panucci, 2022; Patrizia Micucci, 2021; Fabio Panetta, 2019; Riccardo Zacconi, 2018; Marco Morelli, 2017; Luca Maestri, 2016 e Carlo Messina, 2015.

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