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È ufficiale: da oggi lo sport è entrato nella nostra Costituzione
Alla Camera dei Deputati è stata approvata all'unanimità la modifica dell'articolo 33 dell'atto normativo fondante dello Stato italiano, per inserire un riferimento all'attività sportiva. Si tratta di una conquista epocale per chi utilizza da sempre questo veicolo per arrivare ai più giovani e favorire l'inclusione sociale, come spiegano Vittorio Bosio, presidente del Centro Sportivo italiano, e Giovanni Ghidini, coordinatore educativo della Fondazione Laureus
Lo sport da oggi entra nella Costituzione italiana. Con un voto all’unanimità (312 voti favorevoli su 312) la Camera dei Deputati ha modificato l’articolo 33 dell’atto normativo fondamentale del nostro Paese – quello in cui si parla di cultura e libertà di insegnamento – inserendo la formula: «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme». Un passo importantissimo, come ricordato anche ieri da Bebe Vio, durante il suo discorso di ieri a Montecitorio per i 75 anni della Costituzione. «Sono felicissima, sono gasatissima», ha detto l’atleta paralimpica. «Con l’ultima votazione, finalmente da domani lo sport entrerà a far parte della Costituzione». Si tratta del punto di arrivo di un percorso iniziato già dalla scorsa legislatura, ma lo scioglimento anticipato delle Camere aveva impedito di portare a termine il processo.
«“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. Le parole sono importanti. E così finalmente lo sport è entrato nella Costituzione», dichiara Vittorio Bosio, presidente del Centro sportivo italiano, che è stato anche audito in commissione al Senato sullo sport in Costituzione. «Meglio ancora il fatto che si parli di attività sportiva, nell’articolo 33 della Costituzione della Repubblica. Quasi a dare un’evidenza maggiore alla pratica sportiva diffusa, che allo sport verticistico e di prestazione. Finalmente direi: un cambio di rotta epocale, con l’avvenuta conquista di una vera dignità da parte dell’attività sportiva, così importante nella vita di tutti i giorni e nelle dinamiche sociali, economiche, e sanitarie. Come Centro Sportivo Italiano siamo soddisfatti e ancora più pronti a servire ogni atleta del nostro Paese. Sembrerebbe infatti scontato, ma, purtroppo, sono molti, ancora troppi, coloro a cui l’accesso allo sport è impedito».
L’attività sportiva svolge un ruolo chiave nel benessere di un Paese e dovrebbe essere alla portata di tutti; non si tratta solo di movimento o di agonismo, ma di un vero e proprio motore di inclusione e miglioramento sociale, come testimoniano anche i numerosi progetti a cui VITA ha dedicato il numero di luglio/agosto 2023, Campo largo.
«Il 20 settembre 2023 sarà per sempre ricordato da tutti coloro che hanno beneficiato dello sport per costruire, migliorare e far evolvere il proprio mondo», dice Giovanni Ghidini, coordinatore educativo della Fondazione Laureus. «Atleti, bambine e bambini, giovani e meno giovani, persone diversamente abili attingono a questa fonte preziosa di energia di formazione e di salute.
Fondazione Laureus Italia, che da sempre si ispira a questa verità, festeggia la nostra Costituzione arricchita da oggi di questa gemma preziosa».
In apertura, foto di una corsa campestre fornita dal Centro sportivo italiano
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