Welfare

È solo il primo passo

«L’articolo 14 sarà sperimentato sul territorio sotto il controllo delle parti sociali. Intanto un comitato tecnico studierà le prossime mosse. La concertazione ci sarà»

di Redazione

Trevigiano come il Patto da cui è stato mutuato il meccanismo regolato dall?articolo 12 della legge 68, Maurizio Sacconi prima di essere nominato sottosegretario al Welfare si è occupato di lavoro all?Oil, l? Organizzazione internazionale del lavoro. Vita: A quattro anni dall?emanazione della legge 68 già si corre ai ripari. Perché avete modificato alcuni aspetti della norma? Maurizio Sacconi: Non abbiamo voluto modificare la legge 68, abbiamo constatato il fallimento dell?articolo 12 nell?intento di stimolare una politica attiva che integrasse nel mercato del lavoro i disabili più gravi quelli cioè a maggior rischio di esclusione. L?obiettivo del governo è quello di sollecitare le parti sociali e le istituzioni locali a promuovere politiche attive rivolte all?inclusione sociale delle fasce più deboli nel mercato del lavoro. L?articolo 14, in particolare, non è dedicato solo ai disabili ma più in generale alle fasce più deboli e prevede un esperimento che riprende peraltro esperienze già in atto. Vita: Chi gestirà questa fase sperimentale? Sacconi: Queste sperimentazioni si svolgeranno sotto il più stretto controllo sociale: la scelta dei soggetti vedrà un forte coinvolgimento di tutti gli attori sociali di un determinato territorio, e i beneficiari dovranno essere ritenuti dalle parti non includibili in altro modo nel mercato del lavoro, almeno in quella zona. Le parti dovranno, inoltre, individuare le cooperative sociali più in grado di accompagnare l?integrazione dei cittadini disagiati impegnati in attività lavorative. Inoltre le imprese potranno sottoscrivere le convenzioni solo se, al netto dei lavoratori inseriti nelle coop sociali, saranno in regola con la legge 68 rispetto alle quote da questa previste, e non semplicemente con il pagamento delle multe comminate a chi non rispetta il numero di assunzioni obbligatorie. Vita: Le disabilità psichiche sono le più difficili da gestire in azienda. Non poteva essere previsto un regime di favore? Sacconi: Non avevamo una delega che ci consentisse di intervenire nel merito della legge 68, che credo debba essere comunque ripensata. Noi partiamo dall?idea che le politiche che hanno come posta in gioco obiettivi di alto valore sociale non si realizzano solo con le regole ma anche per obiettivi. Una gestione fatta solo di regole nel caso dell?inclusione dei disabili ha nei fatti emarginato le disabilità più gravi, perché permette di rispettare formalmente le norme evitando accuratamente di impiegare i disabili più gravi. Credo sia opportuno rivedere complessivamente la legge 68 attraverso il dialogo con tutti i soggetti collettivi che ad essa sono interessati: dalle rappresentanze della disabilità, a quelle delle parti sociali. Vita: Quali gli interventi più urgenti? Sacconi: L?articolo 12 è senz?altro uno degli aspetti che richiedono una rivisitazione, non vorrei però scendere nei particolari anche perché al ministero abbiamo da poco costituto un gruppo di lavoro per chiarirci le idee prima di avviare il confronto, che quindi ci sarà, con le parti sociali.


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